Anno 2017: continuano a fioccare le previsioni degli economisti e dei vari analisti su quello che accadrà nei prossimi mesi. Tra gli ultimi a sfornare i propri outlook, si mette in evidenza Mohamed El-Erian, responsabile consulente economico di Allianz ed ex Pimco. La sua formula, in tema di investimenti, è la seguente:
“E’ il momento di ridurre il rischio, e probabilmente di investire nei mercati emergenti, dopo il grande rally che ha investito Wall Street“, a seguito della vittoria di Donald Trump all’Election Day.
El-Erian, intervistato nel corso della trasmissione “Fast Money” del canale televisivo Cnbc, ha detto di ritenere che gli indici azionari Usa viaggino già a valutazioni piuttosto elevate, e ha ammesso contestualmente di essere preoccupato per il rischio che le banche centrali facciano “dietrofront” nelle loro politiche monetarie, fino a ora estremamente accomodanti. Non si può non pensare, a tal proposito, al timore su una fase di tapering in Eurozona, scattato dopo che il numero uno della Bce Mario Draghi ha confermato che la portata del piano QE sarà ridotta a partire dal prossimo mese di aprile.
E’ dunque necessario, secondo il guru della finanza, ridurre l’esposizione al rischio sfruttando comunque “un po’ di rotazione interna”. Il rally è stato “da manuale”, sostenuto all’inizio dalle aspettative di “una maggiore crescita e di una inflazione più alta” e proseguito successivamente con le attese di una riforma fiscale.
Il riferimento è alle scommesse dei mercati su una fase di deregulatione sul lancio di manovre espansive di politica fiscale, nell’imminente era della presidenza Trump, incentrate sul taglio delle tasse e sulla crescita delle spese. E i finanziari – ha fatto notare El-Erian – hanno “performato estremamente bene” in questa situazione.
A giudicare oggi dalla reazione dei mercati finanziari alla prima conferenza stampa di Trump dal giorno della vittoria alle elezioni – di qualche ora fa – gli investitori sono rimasti già scottati e delusi, per i mancati dettagli sulla politica economica che il presidente eletto vuole inaugurare. E di cui aveva tanto parlato durante i giorni della campagna presidenziale.
El-Erian aggiunge, delineando la strategia di investimenti opportuna in questo contesto:
“Credo che il grande interrogativo su dove si possano fare i soldi – e in ogni caso il trend sarà incredibilmente accidentato – sia sugli emergenti, visto che gli asset di questi mercati non hanno condiviso il rally. E una possibile riscoperta degli emergenti dipende dal modo in cui Trump riuscirà a dare una forma più concreta alle sue promesse e anche da come il Congresso deciderà di lavorare insieme al presidente”.
Qualche giorno prima, nel corso di un’altra intervista, El-Erian aveva avvertito di “tenere sotto stretta osservazione il dollaro“, in quanto il suo recente apprezzamento metterà sotto pressione gli utili della Corporate America, rendendo più costose le esportazioni Usa e aumentando di conseguenza “il rischio di protezionismo“.