Il giorno dell’Election Day è arrivato. Oggi negli Usa si vota ufficialmente per eleggere il prossimo presidente degli Stati Uniti, che prenderà il posto di Barack Obama. Piazza Affari e le Borse europee hanno guadagnato quasi mezzo punto percentuale, grazie a un mini sprint sul finale dopo uno sbandamento successivo all’avvio debole di Wall Street.
Gli analisti sono concordi nel dire che in caso di vittoria di Donald Trump i ribassi sarebbero pesanti per le Borse (Nomura vede un -3-5% per l’S&P 500), mentre l’oro sarebbe l’asset rifugio preferito dagli investitori. Di seguito le previsioni sui mercati finanziari e sulla loro reazione a una eventuale vittoria della candidata democratica Hillary Clinton o del candidato repubblicano da parte dei market strategist di IG Filippo A. Diodovich e Vincenzo Longo, nel report “Road to US Election Day“, che affronta l’impatto delle elezioni Usa:
“L’impatto sui mercati finanziari potrebbe tradursi con una volatilità in aumento, soprattutto nel caso di una vittoria di Trump. In tal caso, le vendite potrebbero essere violente a tal punto da riportare gli indici di Wall Street a rivedere i minimi di giugno, anche nell’arco di due sole sedute. Le incertezze sulla politica internazionale e su un sistema economico meno aperto al commercio mondiale potrebbero diminuire gli investimenti e gettare ombre sulla crescita economica mondiale. Lo scenario potrebbe essere anche peggiore se il Congresso dovesse finire interamente in mano ai repubblicani. Wall Street potrebbe avviare una discesa più duratura che potrebbe portarla a rivedere entro fine anno i minimi del 2016, con lo S&P500 a 1.800 punti e il Dow Jones a 15.500 punti”.
Ancora Longo e Diodovich:
“Lo scenario potrebbe essere diverso, almeno nel brevissimo termine, nel caso di una vittoria della Clinton. Wall Street potrebbe approfittare immediatamente per ritornare verso i massimi storici ed aggiornarli, salvo poi iniziare a ripiegare in scia a un contesto di crescita mondiale più debole e alla presenza di diversi rischi al ribasso (incertezza politica in Europa, crisi delle banche, evoluzione della Brexit, petrolio e Cina). In tal caso, lo S&P500 potrebbe arrivare a fine anno verso area 2.000 punti, minimi visti post referendum sulla Brexit. Proprio la reazione negativa dei mercati a seguito di una vittoria di Trump potrebbe essere l’unico scenario in grado di influenzare la decisione della Federal Reserve su un possibile rialzo dei tassi d’interesse nella riunione di dicembre. Un paradosso questo dato che lo stesso Trump ha più volte attaccato la politica monetaria ultra-accomodante della Banca centrale statunitense, sostenendo che i tassi bassi creano squilibri importanti e distorcono la realtà”.
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