È arrivato il D-day per l’elezione del prossimo presidente della Repubblica al Quirinale. L’appuntamento per i grandi elettori chiamati ad eleggere il presidente della Repubblica è fissato per oggi, lunedì 24 gennaio, alle 15 alla Camera. La prima votazione sarà preceduta da una fitta serie di appuntamenti e riunioni politiche per definire strategie e mosse su cui ancora c’è grande incertezza.
Ma chi sono i Grandi elettori?
Ad eleggere il Presidente della Repubblica saranno 1009 Grandi elettori che sono:
- 321 senatori
- 630 deputati
- 58 delegati regionali, tre per ogni Regione, ad eccezione della Valle d’Aosta che ne ha uno, designati in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze.
Elezione Quirinale: le votazioni
Nei primi tre scrutini (quindi da lunedì 24 a mercoledì 26 gennaio) per essere eletti occorre il quorum dei due terzi i componenti l’Assemblea, vale a dire 673 voti, dal quarto sarà sufficiente la maggioranza assoluta dei votanti, ovvero 505 voti.
Maggioranza lontana per tutti e due grandi schieramenti
Al momento nessuno schieramento ha i numeri per riuscire ad eleggere da solo il Presidente, neanche quando il tetto si abbassa.
Il centrodestra parte da 414. In particolare la Lega può contare su 64 senatori e 133 deputati; Forza Italia su 50 senatori e 79 deputati; Fratelli d’Italia su 21 senatori e 37 deputati. Complessivamente 384 parlamentari, 383 considerando che da prassi il presidente del Senato, Elisabetta Casellati, non dovrebbe votare, ai quali aggiungere probabilmente 32 delegati regionali, per un totale 415 grandi elettori.
Lo schieramento giallorosso può invece mettere in campo 382 parlamentari (381 se non si considera il presidente della Camera Roberto Fico): 74 senatori e 158 deputati (157 escludendo Fico) M5S; 38 senatori e 94 deputati Pd; 6 senatori e 12 deputati Leu. Sommando 24 delegati regionali si arriva a 406 che toccherebbe quota 408 quando si aggiungerà il senatore Porta e se il Pd conquisterà il seggio lasciato libero da Gualtieri.
Decisivi saranno quindi gli altri 94 grandi elettori provenienti dal gruppone del Misto o non iscritti ad alcuna componente. Elettori che non rispondono ad alcuna indicazione di partito ed è difficile darli per certi in un calcolo di maggioranze.
Infine 6 sono i senatori a vita: Giorgio Napolitano ed Elena Cattaneo, iscritti al Gruppo delle Autonomie; Mario Monti e Liliana Segre, nel Gruppo Misto; Renzo Piano e Carlo Rubbia, non iscritti ad alcun Gruppo.