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Elezioni 2013: voglia di nuovo? Macché. Tutti i vecchi politici attaccati alla poltrona

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ROMA (WSI) – Fate un gioco: digitate su Google la parola “rinnovamento” e il nome di un qualsiasi leader politico. Troverete almeno una dichiarazione, una frase ad hoc utilizzata in questi ultimi giorni come cavallo di battaglia per le urne. Potete fare lo stesso esperimento con i termini “novità”, “cambiamento”, “giovani”.

La proposta di dare un limite al numero di mandati parlamentari possibili torna ogni volta a ridosso delle elezioni. Poi c’è sempre qualche inghippo, leggi elettorali che non cambiano, statuti con cavilli. E allora le battaglie di “rottamatori” (vedi Matteo Renzi e Pippo Civati”) o uomini tsunami quali Beppe Grillo scivolano fra gli applausi degli avversari, le dichiarazioni di “idee da prendere a esempio” e restano nell’etere dei buoni propositi.

Tant’è che – nei giorni degli “impresentabili” per le Liste pulite – si può fare la conta dei “ri-presentati”. Come Huffpost abbiamo provato a spulciare fra le liste dei partiti, quelle di Camera e Senato, alle elezioni di febbraio.

Se è facile perdersi nella pattuglia di deputati e senatori che siedono in parlamento da più di due legislature (nella scorsa erano più di 360, un parlamentare su tre), il cerchio si restringe – ma è comunque davvero ampio – per quelli che hanno più di tre legislature alle spalle: sono almeno 70. Settanta politici che avete già visto e rivisito i quali, forti “dell’esperienza” e della “visione” si ripresentano almeno per la terza volta.

Il tutto in barba a quelle che sono state le buone intenzioni della campagna elettorale. A fine dicembre Berlusconi dichiarava in una emittente locale che “Per quanto riguarda le liste nazionali pescheremo il 50% dei candidati dal mondo del lavoro, delle imprese, tra manager, professionisti, gente che ha già un proprio lavoro… chiederemo a questi candidati di firmare un impegno, di non restare in politica per più di due legislature e anche di votare il dimezzamento degli emolumenti dei parlamentari”. Peccato che, proprio il Pdl, sia il partito a far correre anche a questo giro più “ripresentati” (oltre le tre legislature) in lista.

Il suo diretto avversario politico, Bersani, ha invece ribadito più volte il limite massimo di tre legislature per il futuro: a questo giro però non mancano elementi con addirittura già sette legislature alle spalle, vedi Anna Finocchiaro.

E Monti? Il senatore a vita, nelle riunioni insieme agli alleati di Fli e Udc aveva deciso che “non potranno esserci candidati che abbiano alle spalle piu’ di tre legislature”. Ma poi, deroghe a parte, il dato di fatto è che due campioni della permanenza politica e delle poltrone occupate, quali Casini e Fini, sono lì a correre per la nona volta.

A guidare la pattuglia degli ultra ripresentati, delle pluri-legislature, c’è Francesco Colucci, quota Pdl, il questore della Camera, va verso la decima legislatura. E’ in lista al Senato in Lombardia. Ex craxiano, classe 1932: in parlamento dal 1972, 40 anni fa, Governo Andreotti. Lo seguono, a ruota, con otto legislature Gianfranco Fini, Pierferdinando Casini e Emma Bonino. Quest’ultima però, in posizione 20 in lista, ha dichiarato di correre solo a sostegno di Amnistia, giustizia, libertà.

Dopo Anna Finocchiario, 7 legislature alle spalle, ritroveremo forse in Parlamento anche la pattuglia di coloro che ne contano 6: fra questi spicca l’intero stato maggiore del Pdl, Silvio Berlusconi, Cicchitto, Sacconi, Giovanardi, Gasparri, La Russa (ora Fratelli d’Italia), i leghisti Bossi e Maroni e Franco Marini del Pd.

Nella galassia di chi ha già 5 legislature sul groppone si contano soprattutto donne: vedi Stefania Prestigiacomo e Alessandra Mussolini (Pdl) o Rosy Bindi (Pd).

Insomma, ad esclusione del tecnico Monti, delle novità Beppe Grillo e Antonio Ingroia, fra i big per la corsa al parlamento tutti, ma davvero tutti, hanno occupato lo scranno per almeno tre giri. Basta sfogliare la galleria fotografica per farsi una idea. Il segretario del Pd Bersani? E’ a quota tre e va per la quarta. Stessa cosa per il leader del movimento Fratelli d’Italia Crosetto, per quello di Idv Di Pietro, per Francesco Storace della Destra e Donadi di Centro Democratico. Con quest’ultimo c’è Tabacci, che ne ha già consumate 4 di legislature. Sul sul stesso piano anche Nichi Vendola di Sel. Mentre il “neo” movimento, votato al rinnovamento, Lista lavoro e libertà da chi è guidato? Giulio Tremonti, 5 legislature sulla patente di politico di professione.

Il contenuto di questo articolo, pubblicato da L’Huffington Post – che ringraziamo – esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

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