I risultati deludenti sul fronte delle diseguaglianze economiche e le pressioni subite dalle classi medie, sarebbero alla base del crescente consenso per i partiti euroscettici; difficilmente, però, gli equilibri del futuro Parlamento europeo saranno alterati al punto da avere grosse ripercussioni sui mercati. E’ quanto afferma il capo economista di Ostrum Asset Management, Philippe Waechter, in una nota in vista delle elezioni europee del 26 maggio.
La futura maggioranza in parlamento “rivelerà la capacità dell’Europa di rispettare e sviluppare ulteriormente le regole che ha stabilito”, ha scritto Waechter, “il rischio politico delle prossime elezioni è che potremmo vedere una percentuale maggiore di voti non tradizionali rispetto al passato, anche se non necessariamente in Francia, dove il Fronte Nazionale era già arrivato a quasi il 25% nel 2014, ma in tutta Europa. E’ quindi possibile che partiti populisti ed estremisti possano stringere i loro legami per lottare contro i partiti attuali e le élite che non sono riuscite a ridurre le disuguaglianze a lungo termine”. Secondo l’economista, “un aumento del potere d’acquisto è probabilmente una condizione chiave per ripristinare rapidamente l’ordine sociale” anche se quest’ultima “non rappresenta ancora una risposta sufficiente”.
Waechter ritiene che gli occhi degli analisti saranno puntati soprattutto verso l’Italia visto che il “Movimento Cinque Stelle ha visto recentemente diminuire la sua influenza e il governo che forma con la Lega potrebbe essere rapidamente compromesso. Il risultato in Italia sarà il più monitorato – ha proseguito l’economista – in quanto è probabilmente l’unico che avrà un impatto reale sull’equilibrio interno nel breve termine”.