Società

Elezioni: Gentiloni verso le dimissioni. PD: “governo con M5S impossibile”

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

ROMA (WSI) – La questione governo e maggioranza continua a tenere banco nel mondo politico italiano dopo che nelle ultime ore si starebbe delineando un accordo tra Lega e Movimento Cinque Stelle per le presidenze delle Camere.

Mentre il gran giorno delle dimissioni di Paolo Gentiloni da premier, dopo duecento giorni a palazzo Chigi, si sta avvicinando, il Pd non esprime tutto il suo dissenso sul possibile accordo Lega-M5S.

“Per le presidenze del Parlamento ci hanno detto: ‘Abbiamo già deciso i presidenti di Camera e Senato, uno a Forza Italia e uno al M5s. Ci vediamo e ve lo diciamo’. Così non va bene. Noi siamo disponibili al confronto e a ragionare insieme se si riparte da zero”.

Così Ettore Rosato, capogruppo uscente del Pd alla Camera a Circo Massimo su Radio Capital.

“Il gioco per spartirsi le poltrone lo stanno facendo in modo molto duro, sia nel M5s che nel centrodestra se hanno deciso di chiudere un accordo fra loro è assolutamente legittimo. Ci propongano però persone all’altezza sia sotto il profilo della competenza che della rappresentanza. È evidente che ove ci venisse proposta una presidenza di Camera o Senato non ci sfileremmo ma è una scelta di chi ha vinto le elezioni. Non è successo, non stiamo protestando”.

Si inserisce anche Luigi Zanda, presidente uscente dei senatori dem in un’intervista al Corriere della Sera, secondo cui è impossibile governare assieme al M5S:

“I Cinque Stelle credo di conoscerli bene, dopo una legislatura da capogruppo pd al Senato. Ci siamo contrastati in modo duro ma rispettoso. Da loro però ci separano differenze di fondo”.

Zanda si esprime anche sul futuro in Parlamento del Pd e lancia una stoccata a Renzi:

“Per i nostri capigruppo di Camera e Senato, e per le eventuali cariche istituzionali spettanti al Pd, è necessario trovare un serio equilibrio politico nel partito. Non è pensabile che i due capigruppo rappresentino solo l’anima renziana del Pd. Lo stesso varrebbe per qualsiasi altra componente. Berlinguer diceva che non si governa un Paese con il 51%; vale anche per i gruppi parlamentari, soprattutto oggi perché il Pd non si può permettere spaccature. È il momento dell’unità vera e condivisa”.

Come reagiscono i mercati? Abituati all’instabilità politica in Italia,  restano in allerta di fronte alla mancanza di governo.  Dopo tutto, la Germania stessa ha appena formato un governo di coalizione dopo mesi di stallo politico. Il FTSE MIB italiano si è ripreso dal forte calo registrato dopo il risultato elettorale ed è ora più attivo dei giorni precedenti le elezioni, nonostante il successo dei partiti populisti che potrebbero sconvolgere i rapporti dell’Italia con il resto d’Europa.