Fisco e cambiamento climatico sono stati i due argomenti di maggiore confronto fra i candidati dei principali partiti nel primo dei tre dibattiti televisivi in vista delle elezioni federali della Germania in calendario per il 26 settembre. Un appuntamento molto importante perchè dalle urne uscirà il successore di Angela Merkel che ha guidato la Germania negli ultimi 16 anni.
A meno di un mese dall’appuntamento elettorale i sondaggi preannunciano una sfida assai aperta fra cristiano democratici (23,1% nella media dei sondaggi del Financial Times), socialisti (22,6%) e Verdi (17,5%). Per la prima volta il partito ecologista, con la sua leader Annalena Baerbock può concretamente lottare per la cancelleria – intorno allo scorso aprile era la formazione politica in testa ai sondaggi.
Elezioni Germania, i temi del confronto a tre
Durante il confronto la leader dei Verdi Baerbock si è pronunciata a favore di politiche più ambientaliste rispetto agli altri due candidati. Nel corso del dibattito trasmesso da Rtl e n-tv la candidata dei Verdi ha proposto l’installazione di pale eoliche nel 2% del territorio tedesco, l’obbligo di installare pannelli solari su tutte le nuove abitazioni ad anticipare l’addio alla combustione del carbone da lignite e a portare al 2030 la vendita di sole nuove a zero emissioni (in anticipo di 5 anni rispetto alla proposta della Commissione Ue in merito).
Per l’erede politico di Angela Merkel, il cristiano democratico Armin Laschet, questi vincoli costituirebbero un freno notevole all’attività economica, confermando la preferenza per piani di incentivo più moderati. Secondo Baerbock gli altri due partiti evitano di promettere divieti e vincoli sulle attività dannose per l’ambiente per il timore che questo non “paghi” dal punto di vista elettorale.
Sotto il profilo della politica fiscale il candidato dei socialisti (Spd), l’attuale ministro delle Finanze Olaf Scholz, ha confermato l’intenzione di aumentare le tasse alle fasce di reddito più benestanti. Nel programma dell’Spd, inoltre, è prevista l’introduzione di una patrimoniale all’1% sulle grosse fortune (ma non sono specificati maggiori dettagli). Su questo aspetto Laschet ha sottolineato, invece, come la Cdu non intenda aumentare le tasse, a maggior ragione in una fase di ripresa economica post-Covid.
Scholz, incalzato dal leader dei cristiano democratici, non ha escluso la possibilità che possa essere messa in piedi un’alleanza parlamentare progressista fra Spd, Verdi e la sinistra radicale (Die Linke). Ciononostante il capo dei socialisti ha voluto mettere in chiaro che non potrà esserci accordo fra forze politiche che puntino a far uscire la Germania dalla Nato (come sostenuto dall’estrema sinistra).