L’impatto dell’alluvione, che ha colpito la Germania e il Belgio a luglio, provocando oltre 200 morti, ha iniziato a smuovere gli orientamenti di voto in vista delle elezioni federali del 26 settembre.
Dopo settimane di calo, è tornato a crescere il partito dei Verdi. Rispetto alla precedente rilevazione Forsa condotta per Rtl-Trendbarometer, l’avanzata è di due punti al 21%. Parallelamente è scesa al 26% la Cdu-Csu guidata da Armin Laschet, erede politico di Angela Merkel e candidato cancelliere per i conservatori (chi è). Come evidente dalle prime uscite pubbliche successive al disastro, Laschet non ha voluto modificare la propria linea moderata per quanto riguarda la lotta al cambiamento climatico. Hanno deposto contro lo stesso Laschet alcune immagini televisive che l’avevano ripreso in atteggiamenti scherzosi su uno dei luoghi colpiti dalle inondazioni.
Anche i socialisti, pur avendo raccolto con maggiore convinzione il tema politico del climate change, nei giorni successivi all’alluvione, sono scesi di un punto al 16%. “Sono fermamente convinto che il nostro compito sia fermare il cambiamento climatico causato dall’uomo”, aveva detto alla ZDF il ministro delle Finanze e leader dei socialisti Olaf Scholz, “quello che dobbiamo ancora fare ora è convincere tutti coloro che hanno resistito fino alla fine ad alzare gli obiettivi di espansione per le energie rinnovabili”.
La candidata dei Verdi, Annalena Baerbock (in foto), risulta il leader più popolare al momento con il 19% dei consensi, seguita dal vice-cancelliere e leader socialdemocratico Olaf Scholz con il 18% e, solo al terzo posto, il candidato dell’Unione dei conservatori Laschet con il 17%. La legge elettorale tedesca, comunque, non prevede un’investitura diretta del cancelliere, che viene eletto su indicazione del presidente della Repubblica, con successivo voto di maggioranza nel parlamento.
Le inondazioni hanno avuto un ruolo sulla politica tedesca già in passato, quando nel 2002 l’allora cancelliere Gerhard Schröder si era gettato, con gli stivali di gomma ai piedi, per le strade invase dal fango dell’Elba. Questo avveniva mentre il rivale conservatore era rimasto in vacanza. L’episodio avrebbe avuto un’influenza forse decisiva nella vittoria di Schröder nelle elezioni tenutesi quell’anno.