Martin Schulz, il principale rivale della Cancelliera Angela Merkel alle prossime elezioni Federali in Germania, spera di ripetere gli exploit di Donald Trump e del fronte del Leave nel referendum sulla Brexit. Sebbene appartenga a uno spettro politico completamente diverso rispetto ai due sopra citati, Schulz – un rappresentante delle élite cui sta politicamente a cuore il benessere delle classi meno agiate – spera anche lui di riuscire a sovvertire l’ordine delle cose.
I toni del navigato politico ed ex presidente dell’Europarlamento si sono incattiviti ultimamente in una campagna elettorale che entra nel vivo ora che mancano ormai meno di cinque settimane alle elezioni della prima potenza dell’area euro, l’ultimo appuntamento dell’anno delle Superelezioni europee. Il 2017 ha visto affermarsi esponenti dello status quo politico, in Olanda, ma anche outsider come Emmanuel Macron, in Francia.
Il partito di Schulz, i Social Democratici, sta facendo fatica a ridurre lo svantaggio nei sondaggi, e così i suoi esponenti di punta provano a fare ricorso alle armi pesanti. “È stato scritto e previsto che l’esito dell’elezione è scontato. Ma vi posso dire una cosa: i sondaggi non sono i risultati”, ha dichiarato Schulz alla folla accorsa numerosa a Brema. “Avete davanti a voi la scelta tra un cancelliere che evita ogni dibattito sul futuro e qualcuno che vi dice chiaramente quello che vuole”.
Le elezioni tedesche sembrano già scritte, con una vittoria dell’intoccabile Merkel che appare scontata. Per la leader dei Cristiano Democratici sarebbe il quarto mandato di fila alla guida della locomotiva economica d’Europa. Nel tentativo di scongiurare un simile scenario Schulz ha lanciato un accorato appello per una società più equa con meno differenze di reddito tra poveri e ricchi.
Nella speranza di interrompere il dominio incontrastato della Cancelliera, Schulz ha approfittato dell’appuntamento di Brema, dove i Social Democratici governano indisturbati dal 1945, per rinnovare il suo impegno a incrementare gli investimenti pubblici e per accusare Merkel e la sua fazione di bloccare sugli affiti e per rifiutarsi di affrontare il problema del gap di reddito. Merkel è stata criticata anche per non aver risolto il problema delle pensioni, che rimangono troppo basse in un paese che ha il problema dell’invecchiamento della popolazione.
Secondo Schulz si tratta di una “dichiarazione di guerra contro un’intera generazione“. Merkel, in carica dal 2005, è solamente la terza politica di Germania a essere stata eletta per tre mandati consecutivi. Oltre a lei l’impresa è riuscita a Konrad Adenauer e Helmut Kohl.
Proprio la persona il cui exploit Schulz cercherà di imitare, il presidente americano Donald Trump, è stato insieme a Merkel uno dei soggetti più criticati nell’intervento del leader del centro sinistra in Germania. Davanti a Schulz c’era una folla di oltre 1.000 sostenitori del suo partito – numeri certificati dagli organizzatori. Brema è solo la prima delle 40 tappe che attendono il leader dell’SPD in giro per il paese prima del voto del 24 settembre.