ROMA (WSI) – Le elezioni politiche italiane si terranno sotto l’occhio vigile dell’Europa preoccupata per il crescente populismo che sta crescendo nel paese. Ma non sono soltanto i Cinque Stelle a far venire il grattacapo a Bruxelles, bensì anche la Lega Nord, che con la coalizione di centro destra ha la possibilità di salire al governo.
Per anni il partito fondato da Umberto Bossi si è concentrato solo su temi esclusivamente nazionali e sulla secessione piuttosto che sull’Europa e il commercio internazionale. Il cambiamento è iniziato l’ anno scorso con i referendum non vincolanti per chiedere a Roma una maggiore autonomia fiscale. Poi con l’avvicinarsi delle elezioni parlamentari italiane, la Lega Nord ha cominciato a fare politica.
Il suo leader Matteo Salvini ha abbracciato completamente il populismo euro scettico e anti immigrazione ed è ora in aperta opposizione all’Unione Europea come istituzione.
“L’Europa può andare a quel paese. Ci punisce da 15 anni e noi siamo in condizioni peggiori rispetto a 15 anni fa. Le misure europee sono l’ultima cosa che mi interessa”.
La grande incognita che arriva dall’Italia riguarda l’euro. Sebbene le posizioni anti euro si sono ammorbidite negli ultimi tempi, con il candidato premier del MoVimento 5 Stelle che per esempio ha abbandonato per il momento l’idea di indire un referendum sulla questione, i mercati finanziari percepiscono comunque una certa incertezza e la presenza di un rischio di cambiamento dello status quo.
Gli ultimi sondaggi indicano che il sentimento anti-euro è alto ma non ancora abbastanza forte da diventare una strategia elettorale vincente. Il partito di primo piano che dovrebbe vincere la sfida delle urne, il Movimento 5 Stelle, si sta allontanando retoricamente dalla sua posizione più radicale, definendo ora un referendum sull’euro l’ultima risorsa.
Salvini è diverso e la Lega dice di comprendere i problemi che l’Italia ha creato a causa delle idee punitive della Germania sull’austerità. Se la Lega, che alle ultime elezioni europee era andata male, dovesse diventare una forza politica affermata in Italia, sarenne un problema per l’Unione europea e le élite.
Salvini spinge per ridurre le tasse introducendo una flat tax che metterebbe a rischio gli obiettivi di deficit e bilancio, nonché per fermare i flussi migratori e riportare la classe media italiana in auge. Dal canto suo la Germania privilegia un euro forte rispetto a uno debole e non vedrebbe con favore un partito come la Lega a influenzare le scelte economiche di governo.
Salvini e Berlusconi, se vinceranno, proveranno probabilmente a vendere l’idea che la Germania sfrutta l’euro forte per intrappolare l’ Italia, come è accaduto con la Grecia, in una spirale di morte economico sociale. Si tratta di un argomento che si può vendere facilmente durante la campagna elettorale e che sarà ancora più facile da vendere una volta al governo.