Le elezioni italiane, in calendario nel 2018, rischiano di aumentare la volatilità dei mercati ma non ma non sembrano destinate ad aumentare i rischi per chi investe nella zona euro. È questa l’opinione diffusa tra gestori sentiti raccolta da Reuters fra i gestori attivi in Italia e in Europa.
Per Matteo Germano, Head of Multi Asset di Amundi.
“Le elezioni italiane potrebbero portare volatilità nel breve e un temporaneo allargamento dello spread”, dice“Ma i recenti upgrade dei rating (Italia e Portogallo da parte di S&P e l‘Irlanda da parte di Moody‘s) sono notizie positive per gli asset europei”.
Posizione condivisa anche per gli esperti di per M&G Investments. Secondo il direttore Manuel Pozzi, le elezioni italiane:
“potrebbero incrementare la volatilità ma non il rischio intrinseco”. Al momento il mercato “non sembra prezzare un esito particolare delle elezioni, bensì riflette il miglioramento congiunturale in atto”, secondo Pozzi.
C’è poi chi, fra i gestori, chi constata che i mercati assegnano un peso sempre meno rilevante alle questioni politiche. Secondo Vincent Chaigneau, responsabile della ricerca di Generali Investments, il rischio politico in Italia ad oggi è decisamente sottostimato dal mercato.
“I corporate high yield europei sono particolarmente esposti a questo rischio, perchè i nomi italiani rappresentano quasi il 20% dell‘intero indice”, dice.
Infine, Peter van der Welle, strategist di Robeco, sottolinea che:
“E’ probabile che una discreta accelerazione macro-economica, la migliorata patrimonializzazione delle banche e l‘impegno della Bce limitino le possibili conseguenze negative se gli eventi politici in Italia dovessero prendere una piega più euroscettica”, osserva