Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi spera in un governo istituzionale insieme al partito democratico e dichiara di sentire che “la svolta è vicina”. Il capo dello Stato Sergio Mattarella ha annotato la sua contrarietà a un governo con il Movimento 5 Stelle. Finito il secondo giro delle consultazioni, i partiti sembrano restare su posizioni solide, con poche possibilità di cambiamento.
Berlusconi punterebbe su un mandato esplorativo alla presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati. Solo in questo modo tornerebbe protagonista un “governissimo” guidato dal centrodestra. Nel frattempo, il leader della Lega Matteo Salvini ha bocciato l’apertura del ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, che in un’intervista a Repubblica aveva proposto un governo di transizione che coinvolga tutte le forze politiche. “Con il Pd non si può fare nulla”, ha detto Salvini.
La proposta di Calenda è stata criticata anche da altri esponenti del Partito democratico. Maurizio Martina, segretario reggente del Pd, è tornato a escludere l’ipotesi di alleanze con altre formazioni politiche per la formazione di un governo. “Non ci lasceremo usare”, ha dichiarato il segretario. “Il paese aspetta da settimane, da 43 giorni ormai, che le forze che hanno prevalso il 4 marzo dicano con serietà cosa intendono fare”, ha detto Martina, “Ci vuole più rispetto dei cittadini, la smettano con questo spettacolo desolante fatto solo di tatticismi e personalismi”
Intanto è arrivato un assist di Ignazio Visco a un governo del presidente. “C’è bisogno di stabilità e fiducia innanzitutto” per risolvere le ultime debolezze delle banche italiane, ha affermato il governatore della Banca d’Italia nella lectio magistralis a Tor Vergata, Secondo Visco, “interventi generalizzati, concitati e prociclici non sono d’aiuto” e occorre correggere “gli eccessi di rigidità” dei meccanismi europei di gestione delle crisi bancarie.