A quattro giorni dal primo scrutinio per le elezioni del nuovo presidente della Repubblica, è nebbia fitta sul candidato che potrebbe sostituire Sergio Mattarella. Sono ancora molti i nodi da sciogliere in vista dell’imminente voto.
Da un lato le complicazioni di tipo organizzativo che la pandemia da coronavirus porta con sé; dall’altro, trovare una figura che riesca a mettere d’accordo tutte le correnti politiche. Poche altre volte nella storia della Repubblica l’elezione del presidente della Repubblica è stata infatti così incerta.
Elezioni presidente: i candidati favoriti
Tra i grandi favoriti nella corsa al Quirinale c’è ‘attuale Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ma in questo caso ci sono degli ostacoli piuttosto significativi da affrontare. Prima di tutto, Conte e Salvini, che vogliono che resti a capo del governo. Si porrebbe poi il problema di trovare il sostituto.
Un altro nome caldo della lista è quello di Silvio Berlusconi. Anche se al momento sembra non avere i numeri per raggiungere la maggioranza. Sempre dal centro-destra spunta il nome di Giuliano Amato, come possibile alternativa al Cavaliere. Tra i vari nomi emerge quello di Pier Ferdinando Casini, politico esperto e navigato, nonché senatore della Repubblica italiana dal 2018. Tra i volti più noti c’è anche quello di Dario Franceschini, ministro della cultura del Governo Draghi, Paolo Gentiloni, Romano Prodi ma anche il nome di Walter Veltroni.
Tra le donne spunta il nome di Marta Cartabia, ministra della giustizia del governo Draghi. Ma anche Maria Elisabetta Casellati, Presidente del Senato, e Letizia Moratti, figura molto vicina a Silvio Berlusconi.
Cosa succede in caso di impasse al Colle
Non resta dunque che aspettare la prossima settimana. È fissato per il 24 dicembre il primo voto. Nel frattempo, si pensa a quale delle soluzioni si dovrebbe ricorrere se il 3 febbraio, giorno in cui termina il mandato dell’attuale Presidente della Repubblica, il Parlamento non fosse riuscito ad eleggere il suo successore.
Proroga di Mattarella al Quirinale o supplenza della Presidente del Senato Casellati? E’ un interrogativo a cui si stanno applicando in questi giorni diversi osservatori, visto l’impasse sulla scelta dei nomi per il Colle, e visto che non ci sono in materia precedenti nella storia repubblicana e manca in Costituzionae una norma specifica. Sulla Carta vi sono due commi che fanno propendere per l’una o l’altra soluzione. Tra i costituzionalisti c’è chi propende per la “prorogatio” di Mattarella e chi per la supplenza della presidente del Senato Casellati, con una prevalenza per la prima ipotesi.