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Elezioni: primo partito sarà l’astensionismo

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ROMA (WSI) – C’è qualcosa di nuovo sotto il cielo di Roma? Gli italiani denunciano ancora, una volta, chiaro e tondo tutta la loro sfiducia nei confronti della classe politica. L’Eurispes, nel suo Rapporto Italia, rileva che il numero di persone che non ha problemi a dichiarare di non andare mai a votare ha raggiunto la quota del 4,3%. “Dal 2004 al 2013 il dato di persone che dichiarano di votare sempre è progressivamente diminuito, raggiungendo quest’anno il minimo storico: scendendo di oltre 7 punti percentuali, meno del 77% degli intervistati dichiara, infatti, di votare sempre”, sottolineano gli esperti.

Ma non solo. Chiedendo agli intervistati se intendono recarsi alle urne alle prossime elezioni politiche, l’Eurispes ha osservato anche l’altro lato della medaglia, ossia che anche il dato che indica la percentuale di coloro che avevano dichiarato di votare sempre si è assottigliato, passando al 73,2% rispetto dal 76,9%. Si tratta di uno scarto di oltre 3,5 punti percentuali in meno. “Questo indica – osserva il Rapporto – come le prossime elezioni politiche siano vissute all’insegna dell’incertezza e della poca chiarezza recepita nei programmi e nelle coalizioni, che, di conseguenza, aumentano l’allontanamento dei cittadini e la fiducia nello strumento elettorale”.

Se proprio si volesse cercare un antidoto alla disaffezione, secondo i ricercatori, questo potrebbe essere “l’effetto primarie“, che “ha subito mostrato grandi potenzialità”. Nonostante “il forte sentimento di antipolitica sviluppatosi in tutto il paese – scrive l’Eurispes -, testimoniato dal successo di un movimento nato proprio su questa tematica, ossia il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, oltre 3.000.000 votanti hanno deciso di legittimare la coalizione di centro-sinistra per la scelta del candidato premier nel 2012″.

L’Eurispes ha, infatti, rilevato, con un sondaggio, che oltre il 60% si dichiara favorevole all’introduzione delle primarie come strumento per scegliere il proprio leader di riferimento”. Mentre a soffiare sul fuoco della sfiducia concorre la crisi dell’economia. L’istituto di statistica ha ravvisato l’aumento del rischio di cadere nelle maglie dell’usura. Ben il 14,4% degli italiani ha ammesso di aver chiesto denaro in prestito a privati – non parenti o amici – non potendo accedere a prestiti bancari. Si tratta di un numero più che raddoppiato rispetto al 6,3% rilevato un anno fa.

In aumento anche il ricorso a lavori informali per arrotondare. Secondo l’indagine il 26,8% del campione ha svolto servizi presso conoscenti per incrementare le proprie entrate (assistenza ad anziani, sartoria, babysitter, vendita di oggetti autoprodotti, pulizie, giardinaggio). Ben il 44,1% di chi cerca nuova occupazione riferisce di aver svolto servizi presso conoscenti per arrotondare (assistenza ad anziani, sartoria, babysitter, vendita di oggetti autoprodotti, pulizie, giardinaggio, ecc.); la percentuale raggiunge il 36% tra gli studenti, il 29,8% tra chi cerca la sua prima occupazione, il 28,2% tra le casalinghe, un non trascurabile 24,4% tra gli occupati ed il 12,9% tra i pensionati.

In crescita, inoltre, il rischio di cadere nelle maglie dell’usura. Secondo l’indagine, il 14,4% degli italiani ammettono di aver chiesto denaro in prestito a privati (non parenti o amici) non potendo accedere a prestiti bancari: un numero più che raddoppiato rispetto al 6,3% rilevato un anno fa. Si tratta, sottolinea l’Eurispes, “di un segnale d’allarme poiché in questa categoria si nascondono i casi di vera e propria usura”.

Sempre piu’ italiani, poi, per soddisfare esigenze di natura personale, fanno ricorso a forme diverse di credito al consumo: negli ultimi 12 mesi e’ cresciuto di 5,1 punti percentuali il numero di italiani che ha fatto ricorso alla rateizzazione, e’ salita dall’8,5 al 28,1 la percentuale degli italiani che si sono rivolti ad un ‘compro oro’. Significa che il numero di persone costrette a vendere oro e’ triplicato.