Società

Elezioni: Radicali, ricorso a Osce e Consiglio Ue contro lo ‘stato italiano fuorilegge’

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Roma – Regole “violate e disattese”. I Radicali denunciano “le condizioni antidemocratiche delle elezioni 2013”: dal nodo delle raccolte firme alla questione dell’autentificazione, passando per l’assenza delle tribune politiche nei palinsesti Rai alla disparita’ di accesso ai mezzi radiotelevisivi. Per questo hanno promosso una serie di ricorsi internazionali, mettendo nero su bianco “l’assenza di condizioni minime di democraticita’” e chiedendo l’intervento del Consiglio d’Europa e dell’Osce, nonche’ della Corte europea dei diritti dell’uomo. (AdnKronos)

“A meno di 60 giorni dal voto – sottolinea Mario Staderini, segretario dei radicali italiani, nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio – l’intero procedimento elettorale è caratterizzato da una serie di illegalità molto gravi che violano diritti umani, civili e politici da parte di uno Stato fuori legge. Agli organismi internazionali ai quali ci siamo rivolti chiediamo di non limitarsi a interventi successivi alle elezioni, quando i diritti dei cittadini saranno ormai violati, ma di far sentire la loro voce al più presto”. Marco Pannella denuncia “lo strazio e la violenza professate quotidianamente ai danni della Costituzione”, in uno Stato “in cui le regole vengono disattese sistematicamente. Ma, attenzione – mette in guardia il leader radicale – in assenza di democrazia si va al disastro”.

Tra i firmatari del ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo, promosso per denunciare la cancellazione per 5 anni delle tribune politiche nei periodi non elettorali, figurano tra gli altri Mario Morcellini, preside della Facoltà di Scienze della comunicazione della Sapienza, Fulco Lanchester, ordinario di diritto costituzionale della Sapienza, e Romano Scozzafava, docente di calcolo delle probabilità sempre nell’ateneo capitolino.

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Corpo senza testa

di Enzo Marzo – Critica Liberale

Marco Pannella qualche giorno fa si è fatto due conti e ha preso atto che il partito radicale nella legislatura defunta aveva potuto rubare qualche posto nelle liste pd ma che il gioco non si poteva ripetere dopo la sceneggiata oscena del novembre ’11, quando i deputati radicali – per avere due righe sui giornali – si mostrarono a tutt’Italia come gli ultimi ascari del regime berlusconiano. Con sovrano disprezzo degli elettori di centrosinistra che li avevano spediti a Montecitorio. Così bisognava trovare un’altra soluzione. Certo, presentarsi autonomamente non era possibile, data l’esiguità dell’elettorato radicale. Allora Pannella ha riaperto vecchi cassetti e ha rispolverato un antico canovaccio, usurato e patetico come sempre, ma ancora comunque da effettaccio sulla stampa corriva. Così abbiamo subìto un altra volta quella che i radicali squamanti di ammirazione definiscono “la politica fatta col corpo”. Bisognava trovare un’occasione incontestabile e commovente. Cosa c’è che grida vendetta in Italia più delle condizioni delle carceri? Ben trovato, vecchia talpa. Peccato che i tempi, a Parlamento e Governo chiusi e in piena campagna elettorale, non siano i più adatti per una qualunque decisione. Mancano gli interlocutori istituzionali. Quindi Pannella riapre il teatro a uso non si sa di chi. E pretende da tutti, e quindi da nessuno, la soluzione dell’amnistia. La solita. La più sbagliata, la più distraente rispetto ai veri problemi, una panacea di brevissima durata fortemente stridente con lo Stato di diritto, che come ha dimostrato l’esperienza di questi anni non risolve assolutamente nulla. Serve solo a inquietare i benpensanti e a convincerli a votare a destra. Chiedete il parere a Prodi sui danni che si inflisse da solo con l’ultimo condono. Ma Pannella voleva davvero l’amnistia? Dopo pochi giorni il guru radicale mostra il suo vero obiettivo, che è squisitamente elettorale. E condiziona la fine della sua “lotta” all’accettazione da parte di vari personaggi spettacolari della candidatura nella sua lista. Quando ho letto il persino sgarbato aut aut a Roberto Saviano o a Vasco Rossi “o entrate in lista con me o mi lascio morire”, mi è venuto un brivido alla schiena. Conosco Pannella da molti decenni. So che è in grado, pur di fare spettacolo, di mettere l’intero gruppo dirigente del suo partito in mutande, anzi senza mutande, in pubblico palcoscenico. Ma non credevo che la cosiddetta nonviolenza potesse arrivare a una così inusitata violenza ricattatoria. Saviano gli ha risposto che lui si sceglie da solo i temi e i modi con cui fare politica. Mi sono perduto la risposta di Vasco. Spero che sia stata ugualmente all’altezza. Comunque per ora è cessata la ridicola lotta “col corpo”. Sarebbe ora che cominciasse quella con la testa.

ROMA: 27 dicembre, ore 11.30, conferenza stampa:

“ELEZIONI 2013: I RICORSI INTERNAZIONALI CONTRO LA NEGAZIONE DEI DIRITTI UMANI, CIVILI E POLITICI, DA PARTE DI UNO STATO FUORI LEGGE.”

Nel giorno del 65° anniversario della promulgazione della Costituzione, in costanza della flagranza criminale della Repubblica in particolare rispetto alle condizioni della giustizia e delle carceri, a poche ore dalla riunione della Commissione parlamentare di vigilanza relativa alla disciplina della par condicio e della votazione al Senato sulla conversione del decreto in materia elettorale, Marco Pannella, il segretario di Radicali italiani Mario Staderini, il componente della Commissione di vigilanza Marco Beltrandi, il deputato radicale Maurizio Turco, presenteranno le iniziative politiche e giuridiche poste in essere dai Radicali nei confronti dello Stato italiano.

Alla conferenza stampa parteciperanno anche il prof Mario Morcellini, Preside della Facoltà di Scienze della comunicazione de La Sapienza, il prof. Fulco Lanchester, ordinario di diritto costituzionale e già Preside della Facoltà Scienze politiche de La Sapienza, l’avv. Nicolò Paoletti, difensore della sentenza Sulejmanovich vs Italia, il prof Romano Scozzafava, ordinario di calcolo delle probabilità, Gaoussou Ouattarà, presidente del Movimento degli africani.

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Rai: dopo Berlusconi stesso spazio ad altri leader. Zavoli: disattese le norme sul pluralismo

“Negli ultimi giorni l’on. Silvio Berlusconi ha chiesto e ottenuto spazio ad una serie di trasmissioni televisive e radiofoniche. In una ottica di equilibrio precedente alla ‘Par Condicio’ la Rai offrirà analoghi spazi di comunicazione ai leader di altre formazioni politiche”. Lo comunica Viale Mazzini.

La lettera di Gubitosi

“Stiamo già offrendo ai responsabili delle altre aree analoghi spazi di palinsesto per assolvere all’impegno della concessionaria del servizio pubblico radioteleviso di garantire al meglio il proprio dovere di informare in maniera equilibrata i cittadini”. È quanto afferma il direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, in una lettera inviata al presidente della commissione di Vigilanza, Sergio Zavoli, nella quale spiega di aver richiamato reti e testate a garantire il pluralismo e torna sulle polemiche legate all’intervento di Silvio Berlusconi questa mattina a ‘Uno mattina’ su Rai1.

Il Dg Rai: il Cavaliere ha chiamato direttamente la Rai. Ha già eroso gli spazi del Pdl

Il direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, ha richiamato reti e testate “a garantire il pluralismo e l’equilibrio nella presenza delle diverse forze politiche all’interno dei programmi di approfondimento informativo”. Il messaggio è contenuto nella lettera del dg inviata al presidente della commissione parlamentare di Vigilanza, Sergio Zavoli. “L’onorevole Berlusconi – spiega la lettera di Gubitosi – ha approcciato direttamente reti e testate chiedendo spazi per interviste, utilizzando, di fatto, gran parte degli spazi destinati alla sua area politica”.

Il presidente della Vigilanza Sergio Zavoli: disattese le norme sul pluralismo
“Intravedo in alcune iniziative dei direttori di testata e addirittura di rete un mancato rispetto del mandato del Cda Rai in tema di pluralismo. Le norme sono state disattese per ragioni che non conosco, ma ho rinnovato l’invito al dg Rai di rispettare le norme”. Lo dice il presidente della Vigilanza Sergio Zavoli.
Gubitosi (Rai): Berlusconi ha approcciato direttamente reti e testate Roma, 27 dic. (LaPresse) – “L’onorevole Berlusconi ha approcciato direttamente reti e testate chiedendo spazi per interviste, utilizzando di fatto gran parte degli spazi destinati alla sua area politica”. + quanto si legge in una lettera inviata dal direttore generale della Rai Luigi Gubitosi al presidente della commissione di Vigilanza Rai Sergio Zavoli, in merito all’invasione degli spazi informativi Rai da parte dell’ex premier Silvio Berlusconi.