Economia

Madrid torna alle urne, banco di prova per le Europee

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Conto alla rovescia per le elezioni politiche in Spagna, che si preannunciano come le più polarizzate della storia del paese. Per la terza volta in meno di quattro anni, Madrid torna alle urne mentre si preannuncia una battaglia tra partiti tradizionali, nazionalisti baschi e catalani e l’estrema destra, che potrebbe entrare per la prima volta nel Parlamento nazionale. Gli aventi diritto dovranno rinnovare i 350 seggi di deputati delle ‘Cortes Generales’.

L’appuntamento risulta poi cruciale alla luce delle elezioni europee del 23-26 maggio. Questo perché la tornata elettorale potrebbe stravolgere gli equilibri che hanno disciplinato la democrazia spagnola, a partire dall’alternanza fra Popolari e Socialisti. Uno scenario che sembra ricalcare quello previsto per le Europee, quando lo storico duopolio fra Partito popolare europeo e Socialisti e democratica sembra destinato per la prima volta a perdere la maggioranza nel Parlamento Ue.

Secondo i sondaggi, in vantaggio sono i socialisti del premier Pedro Sanchez. Più complicato però appare il ‘dopo’: se le proiezioni saranno confermate, né l’alleanza Psoe-Podemos, né una coalizione PP-Ciudadanos-Vox supererà la soglia dei 176 seggi necessari alla maggioranza assoluta.

E Sanchez potrebbe rimanere alla Moncloa grazie a un’alleanza con gli eletti da formazioni nazionaliste. L’invito alla prudenza è d’obbligo tuttavia, considerato il peso degli 8 milioni di indecisi, una cifra record, e la difficoltà nel valutare con precisione il reale consenso politico di cui gode il partito di estrema destra e anti-immigrazione, Vox, che potrebbe ottenere l’11,4%, vale a dire tra i 30 e i 32 seggi.

Secondo Gilberto Bonaluni, Ispi senior advisor, le elezioni spagnole vanno lette come banco di prova per le successive elezioni europee:

“Non c’è dubbio che la partita per la Moncloa (il palazzo di governo) condizionerà le successive consultazioni, per cui le elezioni del parlamento europeo potrebbero essere lette in chiave di secondo turno e di rivincita, anche se è difficile predire quale criterio prevarrà” scrive in un articolo, aggiungendo che “Il risultato elettorale riproporrà quindi con ogni probabilità un parlamento frammentato, verticalizzato su due poli entrambi difficilmente coalizzabili. Da una parte i socialisti in crescita, Podemos in difficoltà e l’incognita dei partiti catalani; dall’altra una destra tricefala con il non indifferente peso di VOX. Se saranno confermati i sondaggi elettorali, uno sbocco ipotizzabile potrebbe essere una coalizione tra i socialisti e la destra moderna di Ciudadanos“.