È una seduta di vendite per la sterlina sul Forex. La prova della valuta britannica è condizionata negativamente dalle ultime rilevazioni che danno i conservatori in vantaggio alle elezioni politiche “lampo” indette dal governo, ma con un distacco sempre più risicato sui rivali progressisti e con un numero di seggi parlamentari che non garantirebbe la piena governabilità.
Le ultime due settimane sono state “traumatiche” per la campagna elettorale dei conservatori, commenta il chief economist di Deutsche Bank, Mark Wallfter. A compromettere in parte la popolarità del partito di destra sono stati gli ultimi piani di social care.
L’attenzione dell’opinione pubblica e dei media si è spostata dalla Brexit a temi percepiti dai cittadini come altrettanto se non più importanti delle trattative con Bruxelles sull’addio di Londra dall’Unione Europea. Nel manifesto politico dei Tories sono presenti misure “profondamente impopolari in settori come istruzione e assistenza sociale”, osserva Wallfter, mentre l’agenda del Partito Laburista è riuscita – pare – nell’intento di attirare i voti della parte di centro sinistra dell’elettorato Liberal Democratico.
Se si andasse oggi alle urne, ai LibDem andrebbero infatti soltanto 10 seggi contro i 257 del partito guidato da Jeremy Corbyn e contro i 310 del partito di May. Le rilevazioni precedenti indicavano che May avrebbe incrementato la maggioranza, che al momento è di 17 seggi, e non che l’avrebbe persa.
La sterlina, che ha accusato il colpo stamattina sul Forex in seguito alla pubblicazione dei sondaggi commissionati dal Times inglese e elaborati da YouGov, si sta tuttavia riprendendo negli ultimi minuti dopo essere scivolata sotto gli 1,28 dollari.
Il sondaggio pubblicato sul quotidiano mostra come i conservatori, anziché rafforzare la loro presa in Parlamento, vedrebbero ridotti di 20 posti i seggi alle due Camere (dei Comuni e dei Lord), il che non garantirebbe al governo di Theresa May la maggioranza e quindi la piena governabilità.