Dopo l’esito elettorale con la vittoria del candidato democratico Joe Biden sui mercati azionario abbiamo assistito ad una rotazione settoriale che ha visto il rimbalzo di molti titoli value mentre i titoli tecnologici hanno tirato i remi in barca dopo la corsa registrata nel corso dell’anno.
Cosa succederà da qui in avanti? Lo abbiamo chiesto a Jim Tierney, Portfolio Manager del Concentrated US Equity Portfolio di AllianceBernstein.
Dott. Tierney, quali sono le sue aspettative verso la presidenza Biden?
Biden ha vinto ma dovrà affrontare la realtà di una Camera democratica con una maggioranza più risicata e la possibilità di un Senato repubblicano. Data l’assenza di una vera “Onda Blu”, sarà dunque obbligato a prendere una posizione più centrista. Ciò è positivo se si considerano le politiche agli estremi dell’ultimo decennio.
Ci aspettiamo un ulteriore stimolo e la finalizzazione di un pacchetto di finanziamento alle infrastrutture già agli inizi del suo mandato. Entrambi dovrebbero aiutare i settori più ciclici dell’economia, mentre un governo diviso dovrebbe essere meno sfidante per il comparto sanitario.
Quali conseguenze ritiene ci possano essere per i mercati?
Se guardiamo alle performance dei mercati negli ultimi decenni, c’è poca differenza nei ritorni registrati durante presidenze democratiche o repubblicane. Detto ciò, dati i livelli delle valutazioni dell’azionario e dei rendimenti dell’obbligazionario, le stime di rendimento sull’equity dovrebbero essere probabilmente più moderate e il rischio è che i tassi possano salire.
In un contesto di tassi al rialzo, i rendimenti dei bond potrebbero essere sotto pressione, mentre le valutazioni fuori misura nel rapporto prezzo/rendimento di alcune società di tipo growth potrebbero contrarsi.
Ci sono particolari categorie destinate ad emergere durante la Presidenza Biden?
Nessuna Presidenza opera all’interno di una bolla. Sarà determinante capire l’evoluzione nella formulazione di vaccini e terapie contro il Covid-19. Con le notizie positive sul vaccino di Pfizer potremmo assistere a una rotazione del mercato verso società più sensibili all’economia e un “ritorno a titoli normali”.
In ottobre, le 5 maggiori società del listino S&P 500 determinavano più del 100% del rendimento da inizio anno. Crediamo che la distribuzione dei rendimenti si allargherà e ciò includerà più aziende di media e piccola capitalizzazione e un certo spostamento verso titoli di tipo value.
Quali settori/industrie trarranno vantaggio dalle politiche di Biden? Il mercato rifletterà questo andamento?
La campagna Biden non ha fornito proposte dettagliate ed è perciò difficile fornire una posizione decisa su vincitori e vinti della nuova presidenza democratica. Un cambio radicale è inoltre improbabile considerando la divisione del governo. Cambiamenti alle aliquote, tema centrale della campagna, hanno poca possibilità di trovare esecuzione e ciò aiuta le multinazionali. In maniera similare, il settore tecnologico, come quello sanitario, non dovrebbero essere un bersaglio.
Da un punto di vista di stimolo, l’approvazione di un piano infrastrutturale dovrebbe avvantaggiare società nel settore industriale e manifatturiero. Il comportamento del mercato dopo le elezioni a suo modo riflette questa visione.
Gli investitori dovrebbero tuttavia focalizzarsi su modelli di business interessanti e affidabili team di gestione più che scommettere sulle probabilità. Nella nostra strategia selezioniamo 15-20 società solide e in grado di navigare praticamente ogni tipo di scenario.
Biden sarà in grado di rispettare le attese o i mercati si troveranno delusi ad un certo punto?
Sicuramente i mercati saranno delusi prima o poi nei prossimi 4 anni, proprio come lo sono stati durante tutte le presidenze. La chiave nell’investire è essere consapevoli di quali titoli compongono il portafoglio ed essere certi delle proprie scelte.
Le società di elevata qualità sono più resilienti: sono in grado di limitare le perdite nei momenti di contrazione dei mercati e di fornire abbastanza certezza da spingere a comprare quando ci sono dislocazioni.
La cosa peggiore che un investitore possa fare è non essere sicuro e cadere nel panico nei momenti di perdita perché ciò non fa altro che peggiorare il problema.
Nei prossimi mesi cosa dovrà considerare un investitore europeo che decide di investire in titoli USA?
Nella mia personale opinione, quando si parla di investire in un periodo in cui si è certi che ci sarà volatilità, proprio come il consiglio di un marinaio contro il mal di mare, il suggerimento migliore è di guardare l’orizzonte.
Ci possono essere investitori più preparati nel prevedere eventi di breve termine, il sentiment generale e dunque i movimenti del mercato. Dopo più di 30 anni di esperienza nel settore posso dire che queste particolari abilità non mi appartengono.
Ma ad essere sinceri non credo siano in molti ad avere successo con quella strategia. Ritengo ci sia più valore aggiunto nell’individuare i trend di lungo periodo.