Nell’anno in cui si tengono le elezioni Usa l’indice guida di Wall Street registra una performance media del 7%. A livello settoriale penalizzati i tecnologici, favoriti invece finanziari ed energetici
di Angelo Ciavarella
Le elezioni Usa rappresentano uno dei market mover del 2024. Nei prossimi dodici mesi andranno alle urne oltre 4 miliardi di persone in 76 Paesi, il 51% della popolazione mondiale, con inevitabili ripercussioni sui mercati, che gli investitori stanno già cercando di valutare. L’appuntamento più atteso è fissato per il 5 novembre, il giorno in cui gli americani andranno ai seggi per eleggere il nuovo inquilino della Casa Bianca.
Wall Street nell’anno elettorale.
Osservando il passato emerge che dal 1952 ci sono state 17 elezioni presidenziali negli Usa e l’indice S&P 500 in questi anni ha registrato un rialzo medio del 7%. Un risultato positivo ma molto al di sotto della media del 17% conseguito dall’indice guida di Wall Street nell’anno precedente il voto. È anche al di sotto della media annuale totale del 10% circa per l’S&P 500 in un anno medio. La buona notizia per gli investitori è che l’S&P 500 non è mai sceso durante l’anno di elezione presidenziale, sempre secondo i dati dal 1952.
La storia mostra anche che il mercato azionario e l’economia sono indicatori chiave per capire chi potrà vincere un ciclo elettorale. Secondo Strategas Research Partners, la storia mostra che evitare una recessione nei due anni che precedono il voto è un indicatore chiave per la rielezione dell’inquilino della Casa Bianca. Negli ultimi 100 anni, tutti i presidenti che hanno evitato una recessione durante questo periodo è stato rieletto. Solo uno, Calvin Coolidge, è riuscito a non essere confermato alla Casa Bianca quando c’è stata una brusca frenata dell’economia.
È curioso notare come le performance dell’indice S&P 500 nei tre mesi precedenti al voto hanno previsto l’87% delle elezioni dal 1928 e il 100% dal 1984. Quando i rendimenti sono stati positivi, il partito dell’inquilino della Casa Bianca ha vinto. Se l’indice ha subito perdite nei tre mesi precedenti il voto, il partito alla guida del Paese ha perso. È bene ricordare che i primi tre mesi di un anno elettorale tendono ad essere volatili, come anche i tre mesi precedenti il voto fissato all’inizio di novembre.
Elezioni Usa, i settori che trainano i rialzi.
Dal punto di vista settoriale, a partire dal 1973 quelli dei servizi finanziari e dell’energia sono stati i migliori performer durante gli anni delle elezioni presidenziali. Il settore tecnologico, che è stato di gran lunga il miglior performer complessivo negli ultimi 50 anni durante gli anni non elettorali, è stato invece uno dei peggiori durante gli anni in cui gli americani si sono recati ai seggi.
Al momento è troppo presto per speculare su un potenziale vincitore, ma i sondaggi attuali indicano una probabile sfida tra il democratico Joe Biden e il repubblicano Donald Trump, con quest’ultimo decisamente in vantaggio nei sondaggi su Biden che attualmente ha il più basso tasso di gradimento di qualsiasi presidente Usa in carica.
“Fare previsioni è molto difficile, in particolare per il futuro” sosteneva Niels Bohr. Aggiungiamo che lo è ancora di più negli anni di elezioni in Usa. Una cosa però sembra certa: sarà un anno caratterizzato da una volatilità significativa. Quindi sconsigliato ai deboli di cuore.
Infine vogliamo ricordare che il contesto economico sarà strettamente legato anche alle decisioni della Federal Reserve, che al momento prevede di tagliare i tassi di interesse 3 volte (a differenza del mercato che ne sconta 6/7) dall’attuale livello del 5,25%/5,50% in quanto sebbene l’inflazione sia scesa dal picco del 9,2% al 3,4% attuale, rimane ancora al di sopra del target del 2%.
L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di febbraio 2024 del magazine Wall Street Italia. Clicca qui per abbonarti.