Mancano due mesi alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti e secondo gli analisti è opportuno rimanere cauti sui titoli azionari nel breve termine. Così Evan Brown, Head of Multi-Asset Strategy, UBS Asset Management e Meena Bassily, Director Active Multi-Asset di Ubs Asset Management secondo cui è bene adottare un atteggiamento di prudenza sull’azionario in vista delle elezioni Usa che storicamente scendono nei due mesi precedenti le elezioni.
Storicamente, la performance azionaria uno o due mesi prima di un’elezione presidenziale negli Stati Uniti è stata mediamente scarsa. Di conseguenza, abbiamo ridotto il giudizio sulle azioni da “overweight” a “neutral” e preferiamo concentrarci su opportunità di relative value tra le diverse classi di attivi.
L’effetto delle elezioni Usa sui mercati secondo Ubs
Gli analisti di Ubs Am sottolineano come “storicamente i listini registrano una correzione nei due mesi che precedono le elezioni Usa, per poi tornare a salire subito dopo, indipendentemente dal fatto che sia eletto un Repubblicano o un Democratico”.
L’incertezza politica è un fattore su cui gli investitori devono riflettere. I piani della vicepresidente Harris di aumentare le tasse sulle imprese e sui redditi elevati, inclusi cambiamenti significativi nella tassazione delle plusvalenze, comportano chiari rischi per i mercati azionari, in particolare per gli Stati Uniti. Nel frattempo, le proposte favorevoli ai mercati dell’ex presidente Trump di estendere i tagli fiscali e deregolamentare devono essere valutate rispetto all’ulteriore espansione del deficit e alle politiche stagflazionistiche sull’immigrazione e le tariffe, quest’ultime particolarmente preoccupanti per i mercati al di fuori degli Stati Uniti.
Nei prossimi mesi l’economia Usa entrerà in una fase critica, in cui il mercato del lavoro è chiamato a resistere prima che gli effetti dei tagli dei tassi e di un più ampio allentamento delle condizioni finanziarie possano fornire un sostegno alla crescita.
Considerando questo scenario, gli esperti forniscono la loro view sull’asset allocation, in cui sottolineano che questo orientamento più prudente si allinea alla stagionalità storica dei titoli azionari prima delle elezioni presidenziali, in quanto i mercati tendono a vacillare a causa dell’incertezza politica nelle settimane che precedono il voto. Con un rischio beta complessivamente inferiore, gli esperti preferiscono concentrarci sulle opportunità relative value, favorendo un’ampia gamma di azioni Usa rispetto alle azioni non Usa, e posizionandoci short sui titoli di stato giapponesi e sul cambio USD/JPY.
Rimaniamo generalmente cauti sui titoli azionari nel breve termine, ma vediamo opportunità nel relative value. Lato azioni, privilegiamo gli Stati Uniti grazie al loro profilo di utili più solido e all’esposizione relativamente più bassa al settore manifatturiero in via di indebolimento. Sebbene ciò possa sembrare controintuitivo, visti i suddetti rischi per l’economia Usa, notiamo che storicamente le azioni statunitensi tendono a sovraperformare durante i periodi di rallentamento, anche quando questo ha origine a livello nazionale.