Il giorno dell’insediamento alla Casa Bianca di Joe Biden, 46esimo presidente degli Stati Uniti, ex vicepresidente Usa sotto la presidenza di Barack Obama, è arrivato.
La cerimonia di giuramento e insediamento si terrà a mezzogiorno ora locale (le 18 in Italia), in una città, Washington, in stato di assedio. Oltre 20mila uomini della Guardia Nazionale dovranno gestire la sicurezza dell’evento di Inaugurazione, insieme all’FBI e ad almeno tre corpi di polizia.
Il National Mall, dove tradizionalmente la folla assiste al giuramento del nuovo presidente, è chiuso al pubblico da venerdì scorso e resterà chiuso fino a oggi.
“Sarò il presidente di tutti, è ora di voltare pagina, di riconciliarsi e unire l’America per affrontare le crisi e rilanciare l’alleanza con i nostri partner”: è il messaggio che Biden, 78 anni, vuole lanciare nel suo discorso dopo aver giurato a mezzogiorno sulla vecchia bibbia di famiglia.
Accanto a lui, sotto lo sguardo di soli mille ospiti contro i circa 200 mila invitati tradizionalmente dai parlamentari, ci sarà Kamala Harris, che farà la storia come prima vicepresidente donna e afroamericana.
Come previsto, Donald Trump, a differenza del suo vice Mike Pence, ha deciso di ignorare tutti i rituali del passaggio delle consegne e, dunque, non parteciperà alla cerimonia di giuramento, una tradizione americana finora servita a sottolineare il fairplay fra la presidenza uscente e quella entrante. Il presidente uscente volerà di primo mattino con la moglie Melania nella residenza di Mar-a-Lago con l’Air Force One.
Biden, subito stimoli all’economia
Secondo i media Usa, nel suo primo giorno alla Casa Bianca Joe Biden invierà al Congresso un’ampia proposta di legge per riformare l’immigrazione, che prevede un percorso di otto anni per la cittadinanza agli immigrati senza status legale e un aumento dell’accoglienza dei rifugiati, drasticamente ridotta da Donald Trump. I dreamer – gli immigrati entrati in Usa quando erano minorenni al seguito di genitori clandestini – e i migranti protetti da programmi legati ai disastri che hanno colpito i loro Paesi potranno invece chiedere subito la ‘green card’.
Oltre alla riforma per l’immigrazione, nei primi 100 giorni di presidenza Biden metterà a punto un programma per la lotta alla pandemia. Tra le priorità, anche un pacchetto di stimoli per l’economia: quello da 900 miliardi di dollari approvato a fine anno, Biden lo ha definito solo un “acconto”. Anche le politiche sul clima avranno un posto di rilievo: il neo presidente ha detto che gli Stati Uniti rientreranno negli Accordi di Parigi.
Randeep Somel, gestore del fondo M&G (Lux) Climate Solutions, M&G Investments, spiega:
Il mandato di Biden inizia nel bel mezzo di una profonda contrazione economica e di una pandemia che ha colpito gli Stati Uniti in maniera particolarmente grave. Biden è consapevole che la gestione del virus sarà fondamentale per il successo del suo mandato e ha quindi annunciato di voler somministrare 100 milioni di vaccinazioni nei suoi primi 100 giorni.
I suoi interventi punteranno poi a confermare le misure economiche intraprese dal governo federale per sostenere l’economia fino al superamento della pandemia. L’amministrazione entrante ha proposto un ulteriore pacchetto economico di 1900 miliardi di dollari per aiutare la distribuzione dei vaccini, sostenere i governi locali e garantire un assegno di 1400 dollari per i cittadini. Solo quando queste misure urgenti saranno implementate, il nuovo governo cercherà di mettere in atto la sua più ampia agenda, che include la riduzione delle disuguaglianze e la lotta al cambiamento climatico.
Una spinta alla realizzazione dell’agenda democratica è arrivata il 5 gennaio, quando i Democratici hanno vinto entrambi i run-off elettorali in Georgia per il controllo del Senato su una base paritaria (50-50). Così i Democratici controlleranno non solo la presidenza, ma anche entrambe le Camere del Congresso degli Stati Uniti.
Tuttavia, il margine alle Camere è esiguo e può essere destabilizzato da un singolo deputato Democratico più conservatore al Senato. Pertanto non dovremmo aspettarci cambiamenti radicali in nessuna direzione. Qualsiasi nuova legislazione sarà attentamente ponderata.
Trump grazia 73 persone, tra cui Steve Bannon
Nel frattempo, Trump ha deciso di lasciare la Casa Bianca firmando, come ultimo atto del suo mandato, la grazia per 73 persone, tra cui il suo ex consigliere Steve Bannon sotto indagine.