Si avvicinano le elezioni americane, il prossimo 5 novembre quando gli elettori saranno chiamati a scegliere tra il candidato repubblicano Donald Trump e quella democratica Kamala Harris. E i movimenti di mercato in occasione delle elezioni possono essere volatili e difficili da prevedere.
Cosa devono fare gli investitori in queste occasioni è la domanda che si pone Tiffany Wilding, Economista di PIMCO e Libby Cantrill, Head of Public Policy di PIMCO secondo cui “anche in presenza di un significativo disaccordo e di incertezza sia sull’esito elettorale sia sulle reazioni del mercato, la conclusione è che, alla luce della potenziale volatilità dell’evento (insieme ad altre incertezze macroeconomiche e geopolitiche in grado di turbare i mercati), gli investitori potrebbero voler privilegiare la cautela e la flessibilità”.
Le elezioni americane restano competitive
Nella corsa alla Casa Bianca, i sondaggi nazionali indicano un pareggio di fatto, anche se i sondaggi in tutti e sette i principali Stati in bilico (pur rientrando all’interno di un margine di errore) si sono recentemente spostati a favore dell’ex presidente Donald Trump. Egli sembra anche essere in vantaggio con l’early voting nello stato in bilico del Nevada.
Ma, dice l’analista, “come abbiamo imparato dalle elezioni passate, i sondaggi possono sbagliare in entrambe le direzioni”.
Potrebbero sottovalutare il sostegno a Trump, come è successo nel 2016 e nel 2020. Oppure potrebbero fraintendere il sostegno alla Vicepresidente Kamala Harris, come hanno fatto con il Presidente democratico Barack Obama durante la sua campagna di rielezione del 2012. Molto dipenderà da quali elettori si presenteranno in massa e da quanto accuratamente la loro partecipazione si rifletterà nei sondaggi.
Come reagiranno i mercati? La simulazione Crystal Ball
In linea ipotetica, anche se un investitore conoscesse con assoluta certezza l’esito delle elezioni, sarebbe comunque difficile valutare la direzione e l’entità della reazione del mercato.
In primo luogo, rimangono molti interrogativi sulle proposte di politica economica e commerciale che i candidati stanno discutendo, compreso il modo in cui queste politiche saranno plasmate e attuate nella pratica e il loro impatto a lungo termine sui mercati. L’efficacia di queste politiche dipenderà anche dalla composizione del Congresso e dalle sentenze dei tribunali in caso di contenzioso sulle politiche presidenziali.
In secondo luogo, è ancora difficile sapere con precisione cosa sia attualmente prezzato nei mercati. I recenti movimenti dei prezzi, che molti osservatori associano al progressivo miglioramento dei sondaggi di Trump, si sono verificati in concomitanza con altri importanti sviluppi, tra cui l’affievolirsi dei timori di recessione negli Stati Uniti a seguito di dati interni più solidi, le maggiori aspettative di un più ampio stimolo fiscale in Cina e gli sviluppi in Medio Oriente.
Questa incertezza si sposa con una simulazione di trading chiamata sfida “Crystal Ball”, creata dai partner e dai ricercatori di Elm Wealth. Il gioco, continua l’esperto, prende in considerazione questa domanda: se gli investitori conoscessero magicamente i titoli del Wall Street Journal con un giorno di anticipo, quanto potrebbero guadagnare investendo nell’S&P 500 e nei Treasury USA a 30 anni il giorno successivo?
È emerso che, anche se si hanno a disposizione le informazioni del giorno successivo, la maggior parte delle persone non riesce a fare meglio di un ”testa o croce” (50/50) nel prevedere le reazioni del mercato agli eventi più importanti il giorno dopo l’evento. I ricercatori hanno scoperto che ciò che distingue i buoni giocatori da quelli cattivi non è la loro capacità di prevedere costantemente la direzione del mercato (i movimenti giornalieri possono essere guidati da un numero qualsiasi di fattori idiosincratici o fondamentali), ma piuttosto la loro abilità nel dimensionare le loro posizioni quando si sentono più sicuri.
Le osservazioni della simulazione Crystal Ball coincidono anche con eventi di mercato rilevanti accaduti in passato. Se consideriamo in particolare le otto elezioni presidenziali dal 1992 al 2020, scopriamo che per i rendimenti obbligazionari e azionari, il risultato della performance di mercato un mese prima delle elezioni non è stato un buon indicatore della performance di mercato il mese successivo (il 50% delle volte i mercati hanno subito un ritracciamento). Tuttavia, la reazione del mercato a un giorno o addirittura a una settimana dopo l’Election Day è stata in qualche modo un migliore indicatore per i rendimenti a un anno, con i rendimenti obbligazionari che tendevano a ritracciare la reazione a un giorno circa il 60% delle volte e i rendimenti azionari che avevano un’indicazione simile sugli orizzonti temporali di una settimana e un anno circa il 75% delle volte.
In conclusione, gli investitori possono puntare alle opportunità ad alta convinzione che si presentano, pur rimanendo consapevoli dei rischi. L’incertezza, la potenziale volatilità e la dispersione delle prospettive delle principali economie mondiali dovrebbero favorire un ambiente favorevole per gli investitori nel reddito fisso.