NEW YORL (WSI) – Manca poco meno di un anno al D-day, ovvero quando il prossimo 8 novembre gli elettori americani saranno chiamati a votare il nuovo presidente degli Stati Uniti. Dopo i due mandati consecutivi di Barack Obama, la battaglia tra i candidati dei due schieramenti, Democratici da una parte e Repubblicani dall’altra e’ solo agli inizi. Difficile quindi dire se il prossimo inquilino della Casa Bianca sara’ un candidato Democratico o se il nuovo turno elettorale favorira’ questa volta un esponente Repubblicano.
Quello che e’ al momento appare tuttavia certo e’ che Hillary Clinton per i Democratici e Donald Trump nello schieramento dei Repubblicani dominano incontrastati gli ultimi sondaggi. Un vantaggio che si e’ consolidato sull’onda degli attentati di Parigi.
Sul fronte dei Repubblicani, secondo l’ultimo sondaggio condotto da Bloomberg Politics, reso noto il 18 novembre, il miliardario Donald Trump (New York) e l’ex neurochirurgo Ben Carlson (Florida) hanno aumentato lo stacco nei confronti degli avversari, quattordici in totale, registrando preferenze rispettivamente al 24 e al 20%. Marco Rubio (Florida) si attesta al terzo posto (12%). Seguono Ted Cruz (Texas) al 9% e Jed Bush (Florida) al 6%.
Per gli candidati le preferenze restano sotto il 5%. Tra questi ultimi, l’ennesimo rampollo della famiglia Bush, Jeb Bush (Florida), Chris Christie (New Jersey), Carly Fiorina, (Virginia), Jim Gilmore (Virginia),Lindsey Graham (Carolina del Sud) Mike Huckabee, John Kasich (Ohio), George Pataki (New York), Rand Paul (Kentucky) Rick Santorum (Pennsylvania)
Si tratta percentuali che trovano conferma anche nell’ultimo sondaggio di Public Policy Polling, dal quale tuttavia emerge uno stacco maggiore di Trump nei confronti di Carlson, rispettivamente al 26 e al 19%.
Sul fronte democratico, la partita decisamente meno affollata si gioca tra l’ex First Lady, Hillary Clinton, e Bernie Sanders. Sempre secondo Policy Polling, Hillary Clinton guida indisturbata i sondaggi con il 59% delle preferenze rispetto al 26% di Bernie Sanders e il 7% dell’ex governatore del Maryland Martin O’ Malley.
Ma chi sono i candidati in corsa per la Casa Bianca? Di seguito un breve profilo dei maggiori esponenti dei due schieramenti:
Partito Democratico
HILLARY CLINTON: l’ex First lady ed ex segretario di stato, 68 anni, ci riprova. Dopo la sconfitta del 2008, quando fu surclassata da Barack Obama, ritenta la corsa per la quale ancora una volta appare la favorita. Nonostante un cognome ‘pesante’ e una vicinanza ai “poteri forti” che le attirano molte critiche. Ma, presentatasi stavolta nei panni di paladina delle famiglie, della classe media e della gente comune, Hillary ora vede piu’ che mai l’obiettivo: diventare la prima donna presidente della storia Usa.
BERNIE SANDERS: ex hippie, senatore del Vermont, si definisce ‘socialdemocratico’ e ha sempre cercato di agire in linea con i suoi principi, non risparmiando critiche neanche a esponenti di spicco del suo partito, incluso il presidente Barack Obama. Favorevole a una profonda riforma dell’ immigrazione e a misure piu’ severe per i giganti di Wall Street, Sanders si batte contro le crescenti disparita’ sociali e punta a una sanita’ universale. Riempie le piazze e suscita molti entusiasmi. Ma i sondaggi lo danno ben dietro a Hillary.
Partito Repubblicano
DONALD TRUMP: ‘Re’ newyorchese del mattone, miliardario, star televisiva, a 69 anni coglie alla sprovvista i repubblicani con il suo successo in questa prima fase della campagna elettorale. Senza temere gli effetti delle sue parole, il vulcanico e bizzarro Trump ne ha una per tutti, anche se le gaffe per ora non sembrano intaccare la sua popolarita’. Neanche quando parla dei messicani ‘”stupratori e spacciatori” o chiede un muro al confine sud del Paese. Al suo fianco la figlia Ivanka e la moglie Melania, ex modella che – e’ stato scritto – potrebbe diventare la prima first lady ad aver posato nuda.
CARLY FIORINA: ex numero uno di Hewlett-Packard, 61 anni, e’ l’unica donna in corsa fra i repubblicani. Rivendicando di essere stata alla guida di un gigante tecnologico in un momento storico di trasformazione, Fiorina si propone come “amministratore delegato degli Stati Uniti”. Fatica pero’ a spiegare le perdite subite dal gruppo Hp sotto la sua guida.
BEN CARSON: l’unico afro-americano in gara, 64 anni, ex chirurgo di successo. Carson e’ il volto nuovo dei repubblicani: ”Non saro’ mai un politico”, ama dire, anche se rischia di pagare a caro prezzo le sue frequenti provocazioni estreme. Il programma e’ fortemente conservatore dal punto di vista economico e sociale. E’ favorevole a una drastica riduzione delle tasse e vorrebbe abrogare la legge sull’aborto. Sul fronte dell’immigrazione vorrebbe costruire un muro con il Canada.
JEB BUSH
E’ finora la grande delusione della campagna elettorale. Eppure quando e’ sceso in campo l’ex governatore della Florida, 62 anni, sembrava avere la nomination in tasca, pronto a diventare il terzo Bush presidente. Con dietro una potentissima macchina da soldi. Con una moglie messicana e la convinzione della necessita’ di una profonda riforma dell’ immigrazione, Jeb sembra in grado di poter conquistare molti voti dell’elettorato ispanico, sempre piu’ determinante e solitamente schierato con i democratici. Ma i sondaggi finora lo penalizzano duramente.
MARCO RUBIO
Ex delfino di Jeb Bush, ora lo sfida. Figlio di immigrati cubani, senatore, a 44 anni e’ il piu’ giovane candidato in corsa. Come Bush e’ considerato dalla leadership repubblicana possibile anello di congiunzione con gli elettori latinos. Con l’establishment del partito repubblicano che potrebbe vederlo come alternativa proprio a Bush. Cosi’ come i grandi donatori.
CHRIS CHRISTIE
Solo tre anni fa la sua discesa in campo sarebbe stata benedetta dai vertici del partito repubblicano, dopo la trionfale vittoria del secondo mandato come governatore del New Jersey. Poi, una serie di piccoli scandali, gli hanno offuscato l’immagine. Cinquantadue anni,governatore del New Jersey, Chris Christie, origini italiane da parte di madre, dalla sua parte ha una personalita’ molto forte, un carattere da trascinatore, un atteggiamento aggressivo. Tutte qualita’ che lo fanno amare o odiare all’interno del suo partito.
TED CRUZ
Paladino dei Tea Party, 44 anni, di padre cubano, esponente della destra populista e ultraconservatrice. Il suo sogno e’ quello di mettere insieme, in una grande coalizione, la destra dei Tea Party e quella della numerosa comunita’ dei cristiani evangelici. Populista in economia, ultraconservatore sui temi etici e sociali, falco in politica estera, tra i punti del suo programma, presentato sotto lo slogan “Imagine a President”, l’abolizione dell’Obamacare, l’eliminazione dell’agenzia delle entrate e l’introduzione di una ‘flat tax’. Sul fronte sociale, Cruz vorrebbe l’introduzione di norme anti-aborto, sostiene il sacramento del matrimonio tra uomo e donna ed e’ contrario alle nozze gay, combatte contro chi vuole vietare “il diritto di difesa con le armi”.