NEW YORK (WSI) – Mentre mancano poco meno di due settimane al voto e il distacco con sfidante democratica, Hillary Clinton, si fa sempre piu’ ampio, il candidato repubblicano alla Casa Bianca, Donald Trump, prova a recuperare terreno spingendo sul programma elettorale. Pochi giorni fa, il 22 ottobre per la precisione, da Gettysburg, in Pennsylvania, il tycoon americano ha lanciato il programma dei primi 100 giorni. Quello che lui ha definito come “contratto con l’elettorato americano”. Si tratta in pratica di proposte gia’ avanzate durante la campagna elettorale, come per esempio la stretta sull’immigrazione con il blocco di chi viene da aree terroristiche, ma su alcuni di questi punti ha fornito maggiori dettagli.
In generale, per vincere le elezioni Usa 2016 Trump promette di rendere di nuovo l’America competitiva a livello globale. Per raggiungere l’obiettivo, Trump anticipa:
– agevolazioni fiscali e riduzioni per la classe media americana. Il magnate newyorkese vuole abbassare le aliquote fiscali da sette a tre (la più alta al 33%), abolire la tassa di successione, abbassare le tasse federali sulle imprese dal 35 al 15%. Ci sarà un condono per un rientro dei capitali dall’estero.
– diminuzione del debito e del deficit;
– aumento dei posti di lavoro e crescita economica. A questo proposito nel “Contratto con gli americani” mette in conto la creazione di 25 milioni di posti di lavoro in dieci anni attraverso una crescita annuale del Pil del 3,5-4%.
Sul fronte del commercio internazionale, l’impostazione del candidature repubblicano e’ decisamente protezionistica. Trump ha dichiarato piu’ volte di voler ridurre il disavanzo commerciale ma allo stesso tempo non ha nascosto l’intenzione di voler rinegoziare l’Accordo nordamericano per il libero scambio (Nafta), ritirarsi dal Tpp, aprire un contenzioso con la Cina alla World Trade Organization.
Altro tema caldo del programma e’ senza dubbio quello sull’immigrazione. Trump ha fatto leva sulle problematiche sociali legate alla criminalità e alle spese di alloggio e sanitarie a carico dei contribuenti per ottenere consensi. E in parte ci e’ riuscito. Sin dai primi discorsi pubblici, il tycoon americano ha annunciato l’intenzione di voler creare un muro per segnare il confine meridionale con il Messico da far pagare al Messico; ma Trump ha anche promesso di trovare ed espellere tutti e 11 i milioni di immigrati irregolari. Nella sua riforma per l’immigrazione spazio anche all’eliminazione del diritto di cittadinanza per nascita; la collocazione degli statunitensi ai posti di comando; un piano che migliori i posti di lavoro, i salari e la sicurezza per tutti gli americani.
Poco o nessuno spazio invece viene riservato alle tematiche ambientali. Per Trump, il cambiamento climatico globale è solo una “truffa inventata dai cinesi”. Al contrario, bisognerebbe invece puntare alle fonti fossili, quindi al petrolio, con l’obiettivo finale dell’indipendenza energetica del Paese. Tra le promesse fatte da Trump c’e’ è lo smantellamento dell’Epa (Environmental Protection Agency), che si occupa della tutela dell’ambiente e dello sviluppo delle energie rinnovabili.
Per quanto riguarda la politica estera, le proposte di Trump riguardano quasi esclusivamente la lotta al terrorismo. Trump sostiene di avere un piano per sconfiggere lo Stato Islamico definitivamente e in fretta, ma dice che non intende diffonderlo per non dare un vantaggio agli avversari.
Infine la sicurezza nazionale. Il candidato repubblicano propone nuovi investimenti nelle forze armate statunitensi: portare l’esercito a una grandezza di almeno 540mila soldati, dotare la marina di almeno 350 navi, l’aeronautica di 1.200 caccia e far arrivare il corpo dei marines a 36 battaglioni.