NEW YORK (WSI) – Guardando alle quote dei bookmaker le elezioni presidenziali Usa di novembre si concluderanno con la vittoria di Hillary Clinton, che viene data in vantaggio in media di un punto sul suo sfidante Donald Trump.
Secondo Paddy Power, per esempio, nonostante i problemi di salute Clinton resta la favorita. Il vantaggio non è netto ma è più alto di quello che invece fanno credere i sondaggi: la Segretaria di Stato durante il primo mandato di Barack Obama è data a 1,53 a 1 (8/15) mentre Trump viene pagato 2,63 a 1 (13/8). Significa che chi scommette 10 sterline su Clinton ne vincerebbe 15,30, mentre chi ne scommette 10 su Trump se ne aggiudicherebbe 26,30.
Le quote per Clinton non variano di molto: si scostano infatti di pochissimo da una società di scommesse all’altra, spaziando dall’1,50 all’1,57. Un po’ diverso il discorso per Trump, che anche per la sua natura di improvvisatore e per le sue gaffe continue viene considerato più una mina vagante: si va dal 2,38 al 2,70.
Elezioni Usa: ci sono anche Bloomberg e Rubio
Rispetto ai candidati di secondo piano e indipendenti, hanno più possibilità di farcela politici che non sono nemmeno in lizza, come Joe Biden, l’attuale vice presidente, e Bernie Sanders, lo sfidante numero uno di Clinton alle primarie. Tim Kaine, futuro vice se il ticket con Clinton uscirà vittorioso dalle elezioni, viene pagato molto bene: da 80 a 1, a 150 a 1.
Questo fatto unico è dovuto all’età avanzata di entrambi i candidati (68 anni per la leader dei Democratici e 70 per il rappresentante dei Repubblicani). Secondo William Hill anche Michael Bloomberg ha ancora una possibilità remota (1 a 100).
Il 36,55% delle scommesse sono state fatte su Trump, che evidentemente secondo gli scommettitori è quello la cui quota ha un miglior rapporto tra rischio e ritorno dell’investimento. Su Clinton si sono concentrate il 36,19% delle puntate al momento, mentre al terzo posto, molto distaccato, troviamo Bernie Sanders (12,59% del totale).
Nonostante le possibilità di vittoria di Marco Rubio siano estremamente risicate (1 su 969) sorprende che il 3,73% delle scommesse abbiano riguardato l’esponente Repubblicano, che evidentemente viene considerato l’unica seria alternativa a destra nel caso in cui Trump dovesse ritirarsi dalla corsa.