Economia

Elezioni Usa: risultati sul filo del rasoio e mercati volatili

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Elezioni Usa: risultati sul filo del rasoio e mercati volatiliti

Oscillano sopra e sotto la parità i mercati finanziari dopo che il risultato delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti rimane sul filo del rasoio. Dopo essere partite in deciso calo con Piazza Affari che è arrivata a perdere anche due punti, le borse europee hanno girato ora in positivo insieme ai future Usa ma si tratta di sedute contrassegnate da evidente volatilità.

Il presidente uscente Donald Trump e il suo sfidante, il democratico Joe Biden, sono testa a testa in stati cruciali, un vero e proprio braccio di ferro che si chiude senza un vincitore ufficiale in attesa che in alcuni stati chiave vengano contati nei prossimi giorni le schede arrivate per posta.

Tuttavia fanno discutere le dichiarazioni di Donald Trump che affermando la sua vittoria ha parlato di “frode per gli americani e un imbarazzo per il Paese”. “Andremo alla Corte Suprema“, ha quindi promesso il presidente.

“Lo scenario per i prossimi giorni sembra ancora pieno di nubi all’orizzonte, considerando che lo spoglio dei voti via posta potrebbe durare fino a venerdì e con Trump che si è dichiarato pronto a far ricorso alla Corte Suprema (con un baricentro a favore dei repubblicani), la quale nelle elezioni contese del 2000 determinò la vittoria di Bush” precisano da Mps Capital Services.

Elezioni Usa, le reazioni degli analisti

La corsa alla Casa Bianca purtroppo non è ancora finita, e questo nega chiarezza ai mercati in quelle che sono ampiamente considerate le elezioni più importanti di una generazione, sullo sfondo senza precedenti di una pandemia.
Così afferma Sonja Laud, CIO di Legal & General Investment Management (LGIM) secondo cui le prospettive di mercato cambieranno rapidamente una volta che il risultato sarà chiaro, sia per quanto riguarda la Casa Bianca che il Senato degli Stati Uniti.

Al di là delle singole asset class e dell’importante questione dello stimolo fiscale a breve termine, il risultato finale delle elezioni Usa avrà anche importanti implicazioni per temi di investimento più ampi, non ultimi la transizione energetica globale e l’impatto del populismo sulla politica.

Per T. Rowe Price, nel caso di un periodo prolungato di incertezza sul risultato delle elezioni Usa, continuerà una certa volatilità di mercato, mentre secondo Allianz GI “si sono visti mercati un po’ scossi da una corsa elettorale ancora in bilico. In particolare, il rendimento dei titoli del Tesoro statunitense a 10 anni, che ieri sera era di 94 punti base, è sceso a 83 punti base, un’inversione di 10 o 11 punti, che riflette un ‘flight to safety’.
Stiamo assistendo a reazioni simili con l’aumento del dollaro e la discesa dei prezzi dell’oro sotto i 1.900 dollari. Dal punto di vista dei mercati azionari, i futures sono in rialzo. I futures sul Dow Jones sono flat mentre il Nasdaq tech-heavy è in rialzo di un significativo 3%”.

Secondo Fabiana Fedeli, Global Head of Fundamental Equities di Robeco “alla fine, quale parte vincerà non determinerà la direzione del mercato azionario, ma piuttosto i settori e – a livello internazionale – la scelta del Paese. Ciò che conta davvero sono il tipo di politiche attuate e l’impatto sull’economia che derivano dagli sviluppi di un’epidemia di Covid-19.
Un punto fondamentale da tenere d’occhio è la tempistica dell’introduzione di un pacchetto di stimolo Usa, poiché un ritardo sarebbe negativo per l’economia, i consumi e le congiunture cicliche statunitensi. Data la polarizzazione dei mercati azionari tra i titoli ciclici e quelli in crescita, e date le elevate aspettative già radicate nei titoli tecnologici che hanno trainato il rialzo dei mercati azionari, la prossima fase di rialzo del mercato dovrà provenire dai titoli più ciclici. Questi, tuttavia, hanno bisogno di una migliore visibilità su una ripresa economica. Occhi puntati sulle politiche e sul Covid. Questo è ciò che conta davvero”.

“Siamo ancora in attesa del risultato definitivo, ma l’elemento più importante per i mercati stamane è che non vi è certamente una “onda democratica”. Da quel che vediamo, è molto probabile che i Democratici prendano la Camera dei Rappresentanti, ma è estremamente improbabile prendano il Senato: così commenta Jim Leaviss, CIO del Public Fixed Income Team di M&G.

Per i mercati, questo esito è proprio quello che non volevano, con molta incertezza in questo momento. Per i mercati obbligazionari, la mancata “onda democratica” vuol dire che non ci saranno grandi politiche di redistribuzione fiscale, nessun boom per le infrastrutture, anche nel caso in cui Biden dovesse vincere. Probabilmente non ci saranno passi indietro sui tagli delle tasse societarie, che molti si attendevano: ciò sarà positivo per l’azionario, poiché gli utili per azione saranno più elevati rispetto allo scenario alternativo.