Gli ex dipendenti fanno causa per licenziamento a Tesla. Che in Germania non trova personale
Tempi duri per il produttore di auto elettriche Tesla e per il suo ceo, Elon Musk. In Europa, la casa americana non riesce ad assumere personale a causa di stipendi più bassi rispetto alle aziende concorrenti. Negli Stati Uniti invece, alcuni ex dipendenti hanno intentato una causa contro la società, sostenendo che la decisione di effettuare un “licenziamento di massa” ha violato la legge federale, in quanto l’azienda non ha comunicato in anticipo i tagli ai posti di lavoro.
Stipendi inadeguati da Tesla in Germania
Partiamo dalle grane in Europa, dove Tesla starebbe tentando in tutti i modi di ampliare il personale nella Gigafactory di Berlino, riscontrando però più difficoltà del previsto. Secondo IG Metall, il principale sindacato automobilistico del Paese, il motivo è solo uno, ed è legato agli stipendi: la società guidata da Elon Musk proporrebbe retribuzioni inadeguate rispetto ai concorrenti: i lavoratori qualificati di Tesla guadagnerebbero infatti circa il 20% in meno rispetto a quanto ottengono i dipendenti delle case automobilistiche rivali. Il reclutamento di Tesla “non sta procedendo alla velocità prevista”, ha dichiarato Birgit Dietze, responsabile regionale dell’IG Metall. “Molte persone sarebbero interessate a passare a Tesla, ma alla fine decidono di non farlo, anche perché a volte guadagnano molto di più nelle loro attuali posizioni in altre aziende automobilistiche“. Secondo IG Metall, dunque, Tesla dovrebbe aumentare i salari nella Gigafactory in Germania se vuole raggiungere il suo obiettivo di assumere migliaia di lavoratori aggiuntivi per la sua fabbrica.
Class action in vista per gli ex dipendenti degli Usa
Diversa la situazione negli Stati Uniti. Qui Elon Musk deve vedersela con la causa intentata da due lavoratori della gigafactory di Sparks (Nevada), licenziati a giugno. Secondo i due ex dipendenti, sarebbero più di 500 i dipendenti licenziati dallo stabilimento del Nevada senza il preavviso dei 60 giorni previsto dalle leggi federali sui licenziamenti di massa.
La richiesta è quella di ottenere lo status di class action per tutti gli ex dipendenti Tesla degli Stati Uniti che sono stati licenziati a maggio o giugno senza preavviso. “Tesla ha semplicemente comunicato ai dipendenti che i loro licenziamenti avrebbero avuto effetto immediato”, si legge nella denuncia.
Musk, intervenuto ieri sulla questione al Qatar Economic Forum organizzato da Bloomberg, ha definito la causa “banale” e senza “alcun fondamento. Sembra che tutto ciò che riguarda Tesla riceva molti clic, sia che sia banale o significativo. Metterei la causa a cui vi riferite nella categoria delle cose banali”.
Ricordiamo inoltre che l’amministratore delegato di Tesla, Elon Musk, a inizio di giugno ha dichiarato di avere una “pessima sensazione” riguardo all’economia e che Tesla aveva la necessità di tagliare il personale di circa il 10%. Ipotesi che sono state confermate dallo stesso Musk, il quale ha specificato che i tagli si applicheranno solo ai lavoratori dipendenti, il che significa una riduzione del 3,5% dell’organico totale.