(ANSA) – WASHINGTON, 28 SET – Un sabato notte insonne, con i membri del Congresso attaccati al telefono per consultare anche l’ ‘oracolo’ Warren Buffett. Poi l’annuncio di un accordo di massima, e una corsa domenicale contro il tempo per presentare, prima dell’apertura dei mercati asiatici, 106 pagine di proposta di legge che danno al Tesoro americano l’autorità di accedere immediatamente a 250 dei 700 miliardi previsti dal piano per il salvataggio di Wall Street.
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In piena notte tra sabato e domenica la ‘speaker’ della Camera Nancy Pelosi, il ministro del Tesoro Henry Paulson e i negoziatori dei due partiti in Congresso sono emersi da un incontro-maratona per sostenere di aver trovato la via d’uscita sul piano per ridare ossigeno ai mercati. Il leader del Senato, Harry Reid, ha parlato di “svolta”, Paulson di “grandi progressi”. Un testo definitivo è emerso a metà domenica, con la speranza di metterlo ai voti alla Camera lunedì.
Solo l’apertura delle Borse di Tokyo e Hong Kong, seguita da quelle europee e infine da Wall Street, dirà se le rassicurazioni domenicali e il maxi-piano messo nero su bianco, saranno stati accolti come una rassicurazione sufficiente. A Washington sono rimaste riserve e malumori e vari deputati repubblicani conservatori hanno messo in discussione le promesse del presidente della commissione finanze della Camera, Barney Frank, di portare in aula per il voto il provvedimento lunedì. Al Senato, dove a differenza della Camera la maggioranza è più solida, ci sono altri problemi: alcune complicazioni procedurali, unite allo stop ai lavori dal tramonto di lunedì per rispettare la festività ebraica di Rosh Hashanah, hanno fatto emergere la possibilità che un voto non avvenga fino a mercoledì, spingendo quindi avanti il momento in cui il presidente George W.Bush potrà mettere la firma sul provvedimento.
I protagonisti della trattativa, compresi i candidati alla Casa Bianca Barack Obama e John McCain, hanno spinto per tutta la domenica per cercare di mandare un messaggio di fiducia. “Sarà difficile per tutti noi ingoiare un piano del genere”, ha detto McCain, aggiungendo però che “l’opzione di non far niente è semplicemente non accettabile”. “Sono orientato ad appoggiare il piano – ha affermato da parte sua Obama – ma dobbiamo ricordarci come siamo finiti in queste condizioni. Non tanto per attribuire responsabilità, ma per capire le scelte che dovrà affrontare il prossimo presidente”.
La Casa Bianca ha seguito l’evolversi della situazione in Congresso mostrandosi cautamente ottimista, dopo la scottatura ricevuta nei giorni scorsi dal presidente Bush, quando un accordo che sembrava cosa fatta è naufragato per l’opposizione di una larga fetta del mondo repubblicano. “Siamo contenti dei progressi fatti nella notte – ha detto il portavoce Tony Fratto – e apprezziamo lo sforzo bipartisan per stabilizzare i nostri mercati finanziari e proteggere la nostra economia”.
La caratteristica principale del piano di salvataggio emersa dal dibattito notturno è la libertà di manovra ‘a fasi’ concessa al Tesoro, che non avrà accesso subito all’intero fondo di 700 miliardi di dollari, ma ne otterrà 250 immediatamente disponibili. Il piano prevede poi la creazione di un ‘board’ incaricato della supervisione del programma di salvataggio finanziario, di cui faranno parte i vertici di Fed e Sec, il direttore della Federal Home Finance Agency ed esponenti del governo.
L’accordo prevede inoltre un divieto per i manager delle società che beneficiano del piano di accedere a buonuscite ‘d’orò e permette al Tesoro, in alcuni i casi, di prendere il controllo delle società che attingono ai fondi del piano di salvataggio. I conservatori, facendosi portavoce del malumore in una larga fetta dell’opinione pubblica americana per l’entità dell’enorme intervento con soldi pubblici, hanno continuato a sollevare dubbi sull’efficacia e l’opportunità del piano. L’alternativa però, secondo quanto ha detto ai negoziatori sabato notte il miliardario Warren Buffett, è semplicemente quella di andare incontro alla “più grande catastrofe finanziaria nella storia americana”. (ANSA).