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Emergenti: denaro facile ha creato montagne di debiti

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NEW YORK (WSI) – I tempi d’oro sono finiti per il gruppo dei Brics. Le società dei principali paesi emergenti, come Brasile e Cina fanno sempre più fatica a rifinanziarsi e a trovare nuovi capitali freschi.

Ora che la Federal Reserve metterà fine all’epoca dei tassi zero, aziende come Shanshui e altri colossi del cemento e delle materie prime si trovano costrette e rimandare o cancellare investimenti, strette nella morsa di una stretta creditizia. Risultato: l’economia mondiale deve fare i conti con deflazione e recessione.

Da quando la banca centrale statunitense ha lanciato il suo programma di acquisto di Bond nel 2008, i mercati emergenti sono stati letteralmente inondati di nuova liquidità, pari a 7 mila miliardi di dollari secondo le ultime stime.

Un anno dopo che la Fed ha messo la parola fine al Quantitative Easing, le aziende dei mercati in via di Sviluppo dal Brasile alla Cina, passando per la Russia e il Sudafrica, non riescono sempre a ripianare i loro debiti.

Il problema dell’offerta in eccesso è diventato sempre più grave di pari passo con il rallentamento dell’economia cinese, la seconda al mondo. I prezzi delle materie prime sono sotto pressione costante e le imprese della regione hanno accusato il colpo, spingendo peraltro il Brasile in una fase di recessione profonda.

Le politiche di accomodamento monetario straordinarie varate dalle banche centrali di tutto il mondo hanno lasciato un’eredità molto scomoda per le aziende. Ci vorranno anni, secondo gli esperti, perché le società possano superare questo momento di crisi, alimentato da un improvviso squilibrio di domanda e offerta.

Il denaro facile ha creato montagne di debito nei mercati emergenti che restano ancora difficili da misurare, visto che siamo nel bel mezzo della tempesta. Un economista dell’Università di Harvard, Carmen Reinhart, ha sottolineato che spesso è solo dopo che le cose si mettono veramente male che ci rendiamo conto della dimensione e del potere distruttivo dei debiti nascosti.

Fonte: Financial Times