Jp Morgan non ha dubbi: tra i mercati azionari emergenti, l’India spicca per essere quella con la”migliore storia di crescita”. Una view che prende la mosse dai prezzi relativamente stabili del prezzo del petrolio (circa $ 60- $ 65 al barile), fattore chiave per la crescita economica indiana, in quanto importatore netto di greggio.
Una spinta propulsiva arriverà anche dall’andamento positivo degli utili. Gli esperti della banca americana si aspettano per quest’anno una crescita del 15% contro la media del mercato che si attesta a+20%.
Unico fattore critico saranno le elezioni politiche, che si terranno tra aprile e maggio. Tuttavia, per gli esperti sottolineano che mercati hanno mostrato in passato una buona tenuta anche in presenza di elezioni piuttosto “volatili”.
Sulla stessa linea di Jp Morgan, anche Goldman Sachs, che ha di recente aumentato il rating sulle azioni indiane a “sovrappesare”, citando le aspettative di un governo più stabile e una forte crescita degli utili.
“Ritorniamo al racing “sovrappesare” a causa della forte sottoperformance di gennaio / febbraio, l’andamento atteso degli utili, il ritorno degli investitori istituzionali esteri e dalle crescenti aspettative del mercato di un governo potenzialmente stabile”, ha detto in una relazione datato 18 marzo.
L’indice di riferimento indiano Nifty 50 è aumentato dell’8% nell’ultimo mese e Goldman si aspetta che la banca d’investimento un ulteriore aumento del 16% quest’anno.