NEW YORK (WSI) – È emergenza abitativa in Italia. Secondo i dati diffusi dal Ministero dell’Interno lo scorso gennaio, e riportati oggi in un articolo pubblicato dal Manifesto, sarebbero in costante aumento il numero di sfratti giornalieri: i provvedimenti emessi nel periodo 2005-2014 sono cresciuti del 69%, mentre quelli effettivamente eseguiti sono aumentati del 41%.
In termini assoluti, sarebbero 150mila le richieste di esecuzione e oltre 77mila i provvedimenti di sfratto emessi tramite l’Ufficiale giudiziario nel 2014 (+5.3% dal 2013 e +47.8% dal 2008). “Un’operazione immensa che ha significato quasi 100 sfratti al giorno in Italia, uno ogni 334 famiglie, per un totale di oltre 36mila nuclei familiari che ne hanno subito le conseguenze” si legge ancora nell’articolo.
Sul fronte geografico, la maglia nera spetta a Roma e provincia con oltre 10mila richieste, più di 8mila provvedimenti emessi e quasi 3mila sfratti eseguiti, seguita prevalentemente dai principali capoluoghi del Nord. Tra il Sud e le isole, invece, si registrano i valori più bassi, con le province di Potenza, Reggio Calabria e Vibo Valentia a quota zero.
La morosità è la principale causa di sfratto (89,3 per cento). Spesso si tratta di morosità incolpevole (persone in difficoltà economiche), tanto che è stato stanziato un fondo a sostegno dei casi più critici. Ad oggi sono disponibili 83 milioni di Euro sul Fondo Inquilini Morosi Incolpevoli.