Nel 2020 il governo si aspetta di tagliare le emissioni di CO2 (non soggette allo scambio di quote ETS) del 13% rispetto ai livelli del 2005. All’interno Programma Nazionale di Riforma 2019, una delle appendici del Def da poco approvato dall’esecutivo, vengono ricordate tutte le misure che finora sono state attuate, o comunque approvate, per raggiungere tale obiettivo. Buona parte di esse risultavano incluse nella Legge di bilancio 2019, ecco una sintesi degli interventi la cui paternità spetta al governo Conte:
- Credito d’imposta nella misura al 36% delle spese sostenute dalle imprese per l’acquisto di prodotti riciclati ottenuti da materiali provenienti dalla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica, per l’acquisto di imballaggi biodegradabili e compostabili o derivati dalla raccolta differenziata della carta e dell’alluminio.
- Detrazione fiscale per l’acquisto e la posa in opera di infrastrutture di ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica.
- Istituzione per gli anni 2019-2021 di un’imposta progressiva, la cosiddetta ecotassa, che grava sugli acquisti di veicoli nuovi con emissioni di CO2 che eccedono la soglia di 160 gr/km
- Ecobonus da 1.500 a 6.000 euro per la riconversione del parco veicoli, a beneficio di chi acquisterà una vettura ibrida o elettrica nuova a basso impatto ambientale in termini di CO2, fino a una spesa massima di 50 mila euro (Iva esclusa). La misura è entrata in vigore a inizio marzo.
- Il Piano strategico nazionale della mobilità sostenibile per il rinnovo del parco autobus di Regioni e città metropolitane, che ha stanziato 3,7 miliardi di euro nel periodo 2019-2033 (2,2 miliardi per le Regioni e 1,5 miliardi di euro per le Città metropolitane) per il ricambio nel trasporto pubblico locale e regionale in favore di bus elettrici, a metano e a idrogeno.