Economia

Recovery fund, ecco come funzioneranno le emissioni di debito Ue

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La battuta d’arresto nel processo di ratifica del Recovery fund in Germania non ha fermato i preparativi della Commissione europea, che ha reso noto il suo piano per l’emissione degli 800 miliardi euro di debito comune, da qui al 2026 necessari per finanziare il piano. Sarà “finanziato alle condizioni più vantaggiose per gli Stati membri e i cittadini dell’Ue”, ha assicurato Bruxelles.

Da molti considerato come il primo passo per la creazione di una capacità fiscale a livello europeo, il Recovery Fund avrà lo specifico obiettivi di orientare le politiche nazionali nelle direzioni più efficaci per far ripartire l’economia dopo il Covid-19.

“NextGenerationEU segna una svolta per i mercati europei dei capitali. Oggi presentiamo il motore che inietterà il carburante destinato ad alimentare NextGenerationEU. La strategia di finanziamento renderà operativo il meccanismo di prestiti di NextGenerationEU”, Johannes Hahn, Commissario per il Bilancio e l’amministrazione, “avremo così tutti gli strumenti necessari per rilanciare la ripresa sociale ed economica e promuovere la nostra crescita verde, digitale e resiliente. Il messaggio è chiaro: non appena la Commissione sarà stata giuridicamente autorizzata a contrarre prestiti, noi saremo pronti a partire!”.

Recovery Fund: il piano europeo per le emissioni

La Commissione ha chiarito in un comunicato quali saranno le linee guida principali che orienteranno le operazioni di finanziamento sui mercati. Questi i punti salienti:

  • Sarà adottata una decisione annuale sui volumi dei prestiti e comunicazioni semestrali sui parametri chiave del piano di finanziamento, per offrire trasparenza e prevedibilità agli investitori e agli altri portatori di interessi;
  • Saranno intessute relazioni strutturate e trasparenti con le banche che sostengono il programma di emissione (attraverso una rete di operatori principali);
  • Gli strumenti di finanziamento saranno molteplici e comprenderanno: obbligazioni a medio e lungo termine, alcune delle quali saranno emesse sotto forma di obbligazioni verdi NextGenerationEU, e “buoni dell’UE”. Questo con lo scopo di mantenere la flessibilità in termini di accesso al mercato e gestire il fabbisogno di liquidità e il profilo di scadenza
  • Si opterà per “un mix di aste e sindacazioni per garantire un accesso ai finanziamenti necessari efficiente sotto il profilo dei costi e a condizioni vantaggiose”.

Adottando queste linee guida per le emissioni, prevedibili e dotate di un’ampia gamma di scadenze, la Commissione si aspetta di conseguire “una maggiore capacità di assorbimento dei titoli del mercato”.

Inoltre, “grazie a una certa flessibilità nel decidere quando eseguire le operazioni di finanziamento e secondo quali tecniche o strumenti di finanziamento, la Commissione otterrà il basso costo e il basso rischio di esecuzione auspicati, nell’interesse di tutti gli Stati membri”.