Integrare molecole di ferro nel processo di realizzazione dei pannelli solari per ridurre i costi. Va in questa direzione lo studio svolto da un gruppo di chimici dell’Università di Lund in Svezia, guidato dal professor Kenneth Wärnmark.
Secondo gli studiosi, questa scelta permetterebbe di rendere l‘energia solare meno costosa facendo a meno di materiali rari utilizzati finora come rutenio, osmio e iridio.
“I risultati del nostro lavoro – ha spiegato Wärnmark – mostrano ora che usando una progettazione avanzata delle molecole, è possibile sostituire i metalli rari con il ferro, elemento comune nella crosta terrestre e quindi economico”.
Al di là dei risultati quello che stupisce sono stati anche i tempi record con cui sono stati raggiunti i risultati. In poco più di cinque anni, il team di ricercatori è riuscito a rendere il ferro interessante per le applicazioni fotochimiche, con proprietà buone quasi quanto quelle dei migliori metalli nobili. “Eravamo convinti – afferma Wärnmark – che ci sarebbero voluti almeno dieci anni”.