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Eni batte le stime nel 3Q e alza guidance su Ebit 2023

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Prosegue la stagione di trimestrali di Piazza Affari, con Eni positiva in borsa dopo la pubblicazione dei risultati del terzo trimestre. Nonostante un calo degli utili rispetto allo scorso anno (in cui aveva beneficiato dell’impennata delle materie prime in seguito alla guerra in Ucraina), i conti il colosso italiano dell’oil & gas sono stati superiori alle previsioni degli analisti, così come le stime sull’Ebit adjusted del full year.

Inoltre, la società intende accelerare il riacquisto di azioni proprie negli ultimi mesi dell’anno rispetto ai piani iniziali. Ecco tutti i dettagli sulla trimestrale e sull’outlook.

Utile netto sopra le attese nel 3Q

Nel terzo trimestre 2023 Eni ha registrato un utile netto adjusted di competenza degli azionisti pari a 1,82 miliardi di euro, in diminuzione del 51% su base annua ma superiore agli 1,61 miliardi del consensus di Bloomberg. Il risultato è condizionato dall’indebolimento dei prezzi degli idrocarburi, attenuato in modo significativo dal miglioramento delle prestazioni industriali. Nei nove mesi 2023, l’utile netto adjusted di competenza degli azionisti Eni è stato di €6,66 mld.

L’Ebit adjusted è calato del 48% a 3,01 miliardi di euro, battendo anche in questo caso le previsioni degli analisti (2,87 miliardi), mentre l’utile ante imposte adjusted si è attestato a €3,3 miliardi. Questo, afferma la società, “rappresenta un risultato molto robusto, grazie al continuo miglioramento della performance industriale e nonostante la debolezza dello scenario, con il prezzo del Brent e i prezzi del gas naturale in calo rispettivamente del 14% e di oltre l’80%.”

Nel trimestre, il flusso di cassa da attività operativa adjusted ante working capital al costo di rimpiazzo di €3,4 miliardi ha generato un free cash flow organico di €1,5 miliardi dopo aver finanziato gli investimenti organici di €1,9 miliardi. L’indebitamento finanziario netto ex-IFRS 16 al 30 settembre 2023 è pari a €8,7 miliardi, in aumento di circa €1,7 miliardi rispetto al 31 dicembre 2022; il leverage è pari a 0,15 (0,13 al 31 dicembre 2022).

Eni risultati 3° trimestre 2023
Fonte: dati societari

I risultati di Eni nel business E&P

Nel terzo trimestre 2023, il business E&P (Exploration & Production) ha conseguito un utile operativo adjusted di €2,6 mld (-39% rispetto al terzo trimestre 2022) impattato dall’indebolimento dei prezzi di realizzo (+30% circa l’utile operativo adjusted su base sequenziale), ma superiore ai 2,54 miliardi previsti dagli analisti.

Includendo il contributo delle società all’equity, l’utile operativo proforma adjusted del terzo trimestre 2023 ammonta a €3,4 mld. La produzione del trimestre è aumentata del 4% rispetto al terzo trimestre 2022, a 1,64 milioni di barili di petrolio equivalente al giorno.

L’andamento dell’attività GGP

Il segmento Global Gas & LNG Portfolio (GGP) ha registrato un utile operativo adjusted di €0,11 mld nel terzo trimestre 2023, in calo del 90% e al di sotto della stima di 203,1 milioni, scontando limitati benefici dalle attività di ottimizzazione degli asset, in un mercato caratterizzato da una volatilità relativamente più moderata e dal restringimento degli spread gas rispetto al terzo trimestre 2022.

Performance sopra le attese per Plenitude

Enilive, Refining e Chimica ha conseguito un utile operativo adjusted di 401 milioni, in diminuzione del 25% su base annua, mentre l’Ebit rettificato di Plenitude & Power è aumentato del 27% a 219 milioni di euro, superando i 123,5 milioni del consensus.

Il settore Plenitude & Power è stato sostenuto dal positivo andamento dell’attività retail, dalla rilevante crescita della capacità rinnovabile e dalle ottimizzazioni nel business della generazione termoelettrica, in parte compensati dai minori margini dell’energia generata dalle rinnovabili e dagli impianti termoelettrici.

Le previsioni di Eni per il full year 2023

Con riferimento al full year 2023, Eni ha alzato la previsione sull’utile operativo adjusted da 12 a 14 miliardi di euro, superando la stima di 13,87 miliardi del consensus. La revisione riflette il miglioramento dello scenario, ma anche una stima migliorativa delle prestazioni industriali che aggiungono circa €2,6 mld di risultato, in aumento di €0,6 mld rispetto alla precedente previsione.

Coerentemente con le assunzioni di Ebit, il flusso di cassa è atteso a circa €16,5 mld (rispetto al precedente obiettivo nell’intervallo €15,5 mld – €16 mld).

Al 30 settembre 2023 risultano conseguiti circa l’80% della previsione annua sia di Ebit adjusted sia di cash flow. Le proiezioni sono comunque esposte alla volatilità dei prezzi degli idrocarburi. Il management stima un impatto di circa €130 mln sul flusso di cassa per ogni variazione di 1 $ del prezzo del Brent (su base annua).

Gli investimenti attesi per il 2023 sono circa 9 miliardi, in riduzione di circa il 6% rispetto alla previsione originaria, mentre il leverage è previsto entro l’intervallo dichiarato di 0,1-0,2.

Le stime sui segmenti di business di Eni

In merito alle singole linee di business, il Gruppo ha definito le seguenti previsioni operative e finanziarie riviste per l’esercizio 2023:

  • E&P: il range di produzione di idrocarburi è stato ristretto da 1,63-1,67 milioni di barili di petrolio equivalente al giorno agli attuali 1,64-1,66 milioni boe/g, in linea con la stima di 1,64 milioni. Inoltre, in virtù dei recenti successi esplorativi (Egitto e Indonesia), l’obiettivo esplorativo originario di 700 mln di boe di nuove risorse sarà superato.
  • GGP: confermata la previsione annua di Ebit adjusted, già precedentemente rivista al rialzo, nell’intervallo €2,7 mld – €3,0 mld.
  • Plenitude: Ebitda proforma adjusted rivisto al rialzo a circa €0,9 mld rispetto alla previsione originaria di €0,7 mld, dopo aver raggiunto €0,75 mld nei nove mesi 2023.
  • Enilive, Refining e Chimica: Ebitda proforma adjusted di Enilive a circa €1 mld, migliorando la precedente previsione di oltre €0,9 mld. Ebit proforma adjusted del downstream atteso a circa €1 mld, in aumento rispetto alla previsione di metà anno di €0,8 mld.

I dettagli sulla remunerazione degli azionisti di Eni

Il dividendo 2023 di €0,94 per azione, pagato in quattro tranche, è stato approvato dall’Assemblea degli Azionisti del 10 maggio 2023. Il pagamento della prima tranche trimestrale è stato eseguito a settembre 2023.

Le prossime tranche sono previste in pagamento a novembre 2023 (€0,23 per azione), marzo 2024 e maggio 2024.

Il piano di acquisto di azioni proprie approvato dalla stessa Assemblea per un ammontare di €2,2 mld fino ad un massimo di €3,5 mld è stato avviato a maggio con completamento atteso entro aprile 2024, con un’accelerazione del passo degli acquisti attesa negli ultimi mesi del 2023.

Il commento del Ceo Claudio Descalzi

“Nel terzo trimestre ’23 abbiamo compiuto importanti progressi nella attuazione della nostra strategia di trasformazione e, ancora una volta, abbiamo conseguito eccellenti risultati operativi e finanziari.” Così si è espresso l’Ad di Eni, Claudio Descalzi, nel commentare i risultati.

Con riferimento alle linee di business ha aggiunto:

Nella E&P stiamo accelerando i piani di sviluppo del gas equity e della produzione di GNL, leva fondamentale per assicurare forniture energetiche affidabili e al tempo stesso per conseguire gli obiettivi di decarbonizzazione. GGP ha incrementato in modo sostanziale il portafoglio di GNL contrattualizzato grazie a tre nuovi accordi di lungo termine in Congo, Qatar e Indonesia per un volume totale a regime di 6,5 mld mc/anno.”

“I settori della transizione energetica stanno crescendo in maniera rapida e Plenitude è prossima a traguardare i 3 GW pianificati di capacità rinnovabile installata entro fine anno, come pure gli obiettivi reddituali. Il perfezionamento dell’acquisizione di Novamont rafforzerà la trasformazione di Versalis in chiave chimica verde.”

“A tutto questo, si aggiunge il consolidamento del nostro portafoglio di soluzioni CCS, tra i migliori del settore, grazie all’assegnazione della licenza di stoccaggio di Hewett nel Regno Unito e a importanti progressi tecnici e regolatori.”

In merito alla generazione di cassa, l’Ad spiega:

“Il free cash flow discrezionale cumulato fino a oggi di circa €6,2 mld supera ampiamente la prevista remunerazione degli azionisti per il 2023 compreso il riacquisto di azioni, contribuendo in tal modo a migliorare la flessibilità finanziaria e gli indici di solidità patrimoniale con un rapporto di leva stabile a 0,15.

In ottica prospettiva, conclude Descalzi, “riteniamo che l’evidente miglioramento dei fondamentali del business e i progressi strategici saranno alla base di attrattivi ritorni per gli azionisti e, coerentemente a tali prospettive, rivediamo al rialzo le nostre previsioni annuali di Ebit e flusso di cassa operativo, mentre aumentiamo il passo del programma di buyback per l’anno corrente.”

Titolo Eni sui massimi dal 2019, i consigli degli analisti

Le azioni Eni viaggiano in rialzo dell’1% in area 15,65 euro, dopo aver toccato in mattinata un picco di 15,83 euro, livello che non raggiungeva dall’aprile del 2019.

Le raccomandazioni degli analisti sul titolo, raccolte da Bloomberg, si dividono tra 19 Buy e 12 Hold, con nessun Sell. Il target price medio fra i 29 studi più recenti è pari a 15,62 euro, con un rendimento potenziale implicito intorno al 10% rispetto all’attuale valutazione borsistica.

Equita Sim ritiene che “il set di risultati abbia implicazioni positive per le stime e per il titolo per una serie di motivi. Innanzitutto, “i risultati sono migliori delle nostre attese e quelle di consensus” e “l’outlook del full year è migliorato sia per le ipotesi di scenario sulle commodity sia per performance industriali più forti”.

Il nuovo outlook, spiega inoltre la Sim, “è marginalmente superiore alle nostre stime” e “il free cash flow FY23 implicito è migliorato a €7,5 miliardi (da €6,85 miliardi al mid range) rispetto a €7,25 miliardi attesi.

Infine, “il buyback sarà accelerato negli ultimi mesi del 2023 (il piano di Buyback da €2,2 miliardi rappresenta circa il 32% del free cash flow operativo (CFFO), di poco superiore al range 25%-30% target di ENI). Potenzialmente stimiamo €0,8 miliardi nel quarto trimestre 2023, in linea con le nostre attese”.