Eni, la società energetica guidata da Claudio Descalzi, ha chiuso i primi tre mesi del 2023 con un utile operativo adjusted (rettificato) di 4,6 miliardi di euro rispetto ai 5,1 del primo trimestre del 2022, e un utile netto adjusted di 2,9 miliardi rispetto ai 3,2 dell’anno precedente. Nonostante la significativa contrazione dei prezzi delle materie prime energetiche, l’utile netto adjusted ante imposte è stato pari a 5 miliardi, in calo del 5% rispetto al dato del primo trimestre 2022.
Quali sono i settori che hanno trainato la compagnia
Il settore Global Gas & Lng Portfolio ha registrato un utile operativo adjusted di 1,37 miliardi in crescita del 47% sul dato del primo trimestre 2022 grazie alle attività di ottimizzazione di trading. Per l’Exploration&Production, l’utile operativo adjusted si è attestato a 2,78 miliardi, in riduzione del 36% rispetto allo stesso periodo del 2022.
Il ceo Claudio Descalzi ha commentato i risultati positivi della società nonostante l’indebolimento dello scenario, grazie alla solidità del settore E&P che evidenzia il recupero della produzione d’idrocarburi e al risultato di assoluto rilievo del settore Gas/Lng. Eni Sustainable Mobility, operativa da gennaio, ha conseguito un ebit adjusted di 0,14 miliardi, in aumento di 0,07 miliardi rispetto al primo trimestre del 2022.
Il business Refining ha registrato un ebit adjusted di 0,13 miliardi, rispetto alla perdita di 0,04 miliardi del primo trimestre 2022 per effetto di margini di raffinazione più elevati. Versalis, invece, ha riportato una perdita operativa adjusted di 109 milioni che riflette il calo della domanda e le incertezze del mercato. Il settore Plenitude & Power ha conseguito un ebit adjusted di 0,19 miliardi, invariato rispetto al primo trimestre del 2022.
Nonostante la situazione di mercato, Eni ha confermato il piano di incremento del dividendo 2023 a 0,94 euro per azione e l’avvio del programma di buy-back da 2,2 miliardi di euro. Il ceo Claudio Descalzi ha sottolineato la disciplina finanziaria come punto fermo dell’azione di Eni, condizione imprescindibile per creare valore per gli azionisti e affrontare le sfide del mercato dell’energia.
Eni ha inoltre comunicato la chiusura dell’operazione di acquisizione del 64% del pacchetto azionario di Novamont, società leader a livello internazionale nel campo della chimica da fonti rinnovabili.
Analisi tecnica del titolo Eni
Il titolo oggi ha chiuso in rialzo dell’1,96%, a quota 13,75 euro. L’analisi di medio periodo conferma la tendenza positiva di Eni. Nel breve periodo dopo un’apertura di sessione al ribasso, il prezzo ha reagito sul supporto a 13,30, rompendo il massimo precedente. Considerando la forte chiusura a rialzo delle sessione, identifichiamo i successivi target: la resistenza a 14,00, livello di prezzo psicologico importante; e in caso di continuazione rialzista e di momentum, consideriamo le resistenze a 14,25 e 14,50.