Per le società energetiche la sostenibilità è diventata la parola chiave nella programmazione degli obiettivi strategici e di lungo termine. Anche gli investitori dimostrano una forte attenzione a questi sviluppi, tanto da includere sempre di più considerazioni di tipo ESG (Environmental, Social and Governance) all’interno delle loro analisi e dei portafogli. Per capire l’importanza di questi fattori basta leggere quanto dichiarato dal presidente di Eni Lucia Calvosa in un’intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore.
“Nei momenti difficili ci si ripiega a volte su se stessi in chiave difensiva, ma Eni quando lo scenario segnato dalla pandemia sembrava suggerire prudenza ha avuto la capacità di spingere sull’acceleratore della transizione energetica, con occhio sempre vigile sul futuro, continuando sempre a guardare avanti” ha chiarito la presidente di Eni sottolineando poi che questo è avvenuto anche “Nel pieno del primo lockdown, in un contesto che richiedeva l’adozione di nuove misure per fare fronte ai gravi impatti dell’emergenza sanitaria sull’economia globale e, al contempo, l’implementazione di una profonda riorganizzazione interna per consentire alla società di accelerare il suo percorso di transizione energetica”.
Eni: Calvosa, governance rafforzata per svolta sostenibile
Tracciando un bilancio del primo anno di incarico, Calvosa ha ricordato che “Il management ha avuto il costante supporto del cda. I risultati di luglio, al di sopra delle aspettative del mercato, certificano le eccellenti performance di Eni e ci consentono di distribuire un dividendo in linea con i livelli pre-Covid con un acconto sulla cedola in programma questo mese. Sono risultati che sicuramente riflettono anche gli effetti di uno scenario più favorevole, ma il vero merito va attribuito alla capacità del management di rispondere alla crisi con lo sguardo rivolto al futuro compiendo così passi avanti importanti”.
Una spinta ai risultati è arrivata proprio dalla strategia della società sul fronte della sostenibilità e sulla riduzione delle emissioni secondo quando previsto dagli accordi di Parigi per la salvaguardia dell’ambiente.
“Lo snodo cruciale è stato, a febbraio, il nuovo piano strategico 2021-2024 che ha migliorato notevolmente i nostri obiettivi di decarbonizzazione prevedendo come nuovo target quello della neutralità carbonica dei prodotti e dei processi al 2050 nonchè l’aumento dei target intermedi per contrastare le emissioni climalteranti. Poi abbiamo impostato il nostro futuro orientamento al retail per la produzione e la vendita di prodotti completamente decarbonizzati integrando Eni Gas e Luce con l’area delle rinnovabili. Il tutto continuando a finanziare il nostro ampio portafoglio tecnologico” ha chiarito Calvosa.
Sul fronte della decarbonizzazione la manager, sul quotidiano di Confindustria, ha evidenziato “l’implementazione della nostra strategia di decarbonizzazione prosegue speditamente nel rispetto di una disciplina finanziaria rigorosa e che tiene conto di criteri d’investimento responsabile Esg”. “L’obiettivo – continua Calvosa – è quello di realizzare una transizione equa e inclusiva che garantisca l’accesso all’energia per tutti preservando l’ambiente e perseguendo gli obiettivi di sviluppo sostenibile che attraversano tutta l’azione della società”.
Per proseguire nella transizione energetica non è sufficiente la buona volontà ma sono necessari anche investimenti in ricerca e innovazione. “Sono temi chiave per il gruppo e sono da sempre parte integrante del dna di Eni -ha chiarito Calvosa – noi li stiamo valorizzando sempre più sia nella logica del Paese e dello sviluppo industriale sia per favorire l’accesso a fonti di energia pulita, sicura e inesauribile, per esempio quelle prodotte da moto ondoso o da fusione a confinamento magnetico”.
Ma non è tutto. Calvosa ha poi sottolineato che l’innovazione tecnologica è il perno attorno al quale ruotano le cosiddette 3D che adesso caratterizzano il gruppo Eni: decarbonizzazione, decentralizzazione verso nuovi modelli di business, digitalizzazione. Per fare questo Eni ha consolidato anche un ampio network di collaborazioni con oltre 70 università e istituti in tutto il mondo.