NEW YORK (WSI) – Affondo di Confedercontribuenti dopo lo scandalo dei “Panama Papers”, scoperto da un gruppo di giornalisti tra cui quelli dell’Espresso, da cui emerge che sarebbero 800 gli italiani coinvolti nel giro di evasione fiscale internazionale.
“A scoprirlo nessuna Agenzia Fiscale Italiana, ma un gruppo di giornalisti (…)” sottolinea la nota dell’associazione dei consumatori, in cui si fa notare che “La notizia arriva quando Equitalia rende noto che nelle prossime settimane procederà ad effettuare i pignoramenti presso terzi, a mezza Italia, se scaduti i 60 giorni dalla notifica della cartella esattoriale, non si è proceduto ad effettuare il pagamento”.
Duro l’attacco del Presidente, Carmelo Finocchiaro, “Come è possibile che non si riescano a colpire i grandi evasori? Sembrerebbe che si voglia ‘quasi con una regia programmata’, fare terra bruciata delle piccole e medie imprese italiane, vera ricchezza nazionale, non dando la possibilità di rientrare dei debiti fiscali iscritti a ruolo, con un piano di pagamenti compatibile per ogni azienda, senza sanzioni e interessi, mentre proprio oggi l’Istat ha certificato che la pressione fiscale resta altissima”.
“Insomma mentre i miliardari portano nei paradisi fiscali i miliardi evasi e in molti casi riciclando soldi di dubbia provenienza, le imprese italiane si ritroveranno una nuova emergenza che li porterà ulteriormente a “chiudere” i cancelli e licenziare i lavoratori” conclude la nota.
Tornando allo scandalo Panama Papers, per quanto riguarda l’Italia nell’elenco delle persone finite nel mirino del fisco compare il nome di Luca Cordero di Montezemolo, già presidente della Ferrari, fondatore della società Nuovo Trasporto Viaggiatori. L’imprenditore Giuseppe Donaldo Nicosia, un latitante coinvolto in un’inchiesta per truffa con Marcello dell’Utri.