Mentre sale la tensione tra Corea del Nord e Stati Uniti, dopo l’ultimo il lancio, lo scorso 29 agosto, del missile balistico nordcoreano che ha sorvolato il Giappone, Seul e Washington sono sempre più compatti in uno dei più imponenti scudi antimissile mai schierati. Ma qual è il pericolo che hanno di fronte?
Secondo l’ultimo rapporto The Military Balance 2015 stilato dall’International Institute for Strategic Studies, si stima che Pyongyang abbia 20 testate nucleari, 5 mila tonnellate di armi chimiche e un migliaio di missili balistici.
Vasto lo spettro di razzi nel suo arsenale, con un range che va da 8 mila fino 150 chilometri. Anche se la maggior parte sono a corto raggio, sarebbero tutti in grado di raggiungere la Corea del Sud.
Per quanto riguarda le forze di terra, il personale attivo è composto da un milione di uomini, suddivisi in 19 corpi d’armata più uno di forze speciali, ai quali possono affiancare anche 3,5 milioni di uomini e donne della Milizia, con quasi altrettanti riservisti.
L’esercito dispone di circa 7.000 tra carri armati (3.000 vecchi T54/55 ex sovietici e type 59 cinesi, 1000 versioni locali del T62 e 500 del T72) e blindati/ corazzati (2.000 vecchi BMP1, BTR60 ex sovietici e Type 63 cinesi), più 25 mila pezzi di artiglieria e 20 mila lanciarazzi.
La Marina è una classica marina costiera, con due ‘flotte’, una nel Mar Giallo e l’altra nel Mar del Giappone che hanno in tutto quattro vecchie corvette lanciamissili – più altre due in costruzione – e 30-50 motocannoniere lanciamissili.
L‘aviazione è invece considerata la Cenerentola delle forze armate, rimasta ferma ai tempi dell’Unione sovietica, con pochi aerei moderni come MIG 29 e SU 25 affiancati da numerosi MIG 21, MIG 19 e persino MIG 17 (da tempo radiati altrove), e corrispettivi cinesi.