Gli eventi di questi giorni di cui la stampa urlata e scritta si sta occupando, ci offre un quadro d’insieme abbastanza desolante di quello che veniva giudicato, fino a qualche anno addietro, il sistema bancario più efficiente ed affidabile a livello europeo.
Insomma, così come è successo per il quartetto di banche fallite e salvate con l’intervento pubblico, anche con grave pregiudizio degli interessi dei risparmiatori parzialmente ristorati, qualcosa di analogo si sta verificando più recentemente con le grandi realtà bancarie del Nord Est d’Italia: Gruppo Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza.
Cambiano i nomi, i protagonisti, ma la musica è la stessa: servono soldi, soldi pubblici.
La politica interviene e, per non sbagliare, rimette in carreggiata le banche disastrate, affidando i crediti inesigibili ad una Bad Bank (incagliati e crediti passati a sofferenza).
Per il momento, senza fare alcun accenno sulle cause che hanno determinato questa grande insolvenza, per la quale una grossa responsabilità viene affidata all’Autorità giudiziaria, se mai riuscirà ad individuare le responsabilità di gestione nella erogazione del credito ivi compreso la c.d. “raccolta del risparmio”, nulla o poco si dice sui costi dell’intera operazione.
Restando alle indiscrezioni raccolte sembra che queste banche – ed ahimè non le sole – nell’assecondare la richiesta di credito avanzata nel tempo dagli imprenditori, imponevano agli stessi l’acquisto di “azioni ed obbligazioni” emesse dagli stessi Istituti.
In pratica al momento della richiesta di un “prestito o affidamento”, invece di limitarsi alla valutazione del “merito creditizio” ovvero la solvibilità dell’impresa in relazione all’attività economica esercitata, ai bilanci aziendali etc., al malcapitato imprenditore gli veniva proposto in modo esplicito: << Ti diamo le 100 mila euro richieste a condizione che diventi socio della nostra banca acquistando 20/30 mila euro di nostre azioni od obbligazioni >>.
Se è vero, ma io non ci credo che avveniva questo è stata una “vergogna vergognosa” di cui la stessa politica deve farsi carico, promuovendo con assoluta urgenza la costituzione di una Commissione d’inchiesta parlamentare finalizzata a chiarire, a tutti i livelli, ruoli e responsabilità per quanto accaduto.
Tanti italiani onesti, con pazienza, aspettano!