La sostenibilità è un argomento molto importante negli ultimi tempi anche se ad oggi sono pochi gli investitori che associano ai prodotti sostenibili prospettive e performance elevate o una migliore gestione dei rischi. Così emerge da una ricerca della Consob che indaga il rapporto tra investitore e consulente in particolar modo per gli investimenti ESG.
Il Rapporto analizza la relazione consulente-cliente, allo scopo di cogliere eventuali distonie informative e conoscitive per un accrescimento della qualità del dialogo e della consapevolezza tra le parti. L’analisi si basa su un questionario somministrato a due campioni paralleli, costituiti rispettivamente da consulenti finanziari e da loro clienti/investitor
ESG: pochi i consulenti che propongono investimenti sostenibili ai clienti
Secondo il campione di investitori che ricorrono al consulente, solo il 31% di questi ultimi ha proposto investimenti sostenibili e in percentuale minore (20%) ha interrogato il cliente sul suo livello di conoscenza della finanza sostenibile. Bassa poi la percentuale (26%) dei clienti che si sono sentiti domandare dal proprio consulente le preferenze personali in materia Esg.
L’indagine evidenzia quanto sia importante che i consulenti assecondino la sensibilità dei propri clienti rispetto ai temi della sostenibilità, fornendo una chiara e comprensibile illustrazione della gamma di prodotti offerti, e li supportino nell’acquisire informazioni in merito all’effettivo conseguimento degli obiettivi ambientali, sociali e di governance legati ai singoli prodotti/emittenti; ciò contribuirebbe, al contempo, a ridurre il timore del rischio di greenwashing oltre che a confermare affidabilità e competenza di chi consiglia questi prodotti.
Come la consulenza può stimolare l’appetito ESG dei clienti
Il rapporto della Consob in sostanza rivela come il ruolo della consulenza può migliorare, anche perché c’è un pregiudizio da smontare secondo Nadia Linciano, Segretaria generale Consob:
“Il consulente deve stimolare le domande giuste dell’investitore” e l’empowerment di quest’ultimo coinvolge tutti, autorità e mondo degli intermediari”
A mettere luce sul ruolo della consulenza anche il presidente Ocf Mauro Marino secondo cui la consulenza “può aiutare a guardare le cose in prospettiva, non è una panacea ma un utile strumento di accompagnamento per preservare il risparmio e insegnare ad avere una visione prospettiva” anche ai fini della pianificazione del ciclo di vita e l’Ocf vuole contribuire a far conoscere il ruolo della consulenza “come mero spirito di servizio”.
Un’ulteriore area di possibile intervento a beneficio dell’interazione tra consulente e cliente che il Rapporto della Consob mette in luce discende dalla necessità di rendere più solide conoscenze e aspettative dell’investitore favorendo uno scambio più approfondito in merito alle caratteristiche dei prodotti raccomandati e dell’allocazione di portafoglio prescelta.
Il contributo del professionista all’educazione finanziaria e all’educazione alla finanza sostenibile degli investitori avrebbe l’effetto ulteriore di rafforzare l’affidamento al consulente e la relazione tra questi e i propri clienti, si legge a conclusione del rapporto.