Quello che inizialmente era sembrato un attacco bomba presso l’istituto di Criminologia di Neder-Over-Heembeek, a Nord di Bruxelles, è stato più probabilmente, un incendio doloso provocato per distruggere alcune prove giudiziarie. Delle cinque persone fermate dalle autorità del Belgio nessuna ha il profilo del terrorista, ma si tratta, al contrario di uomini vicini “all’ambiente dell’Istituto”, secondo quanto diffuso dalla Procura della capitale. “Probabilmente non è terrorismo, ma un atto criminale”, ha detto un portavoce Ine Van Wymersch, “non posso confermare che ci fosse alcuna bomba”.
Dalle ricostruzioni diffuse dai media belgi sembra che una vettura abbia sfondato le barriere dell’istituto verso le due del mattino di lunedì, alcune persone sarebbero poi scese e, successivamente è comparso il rogo visibile a chilometri di distanza la cui origine non è ancora stata chiarita, in particolare per quanto riguarda l’utilizzo di una bomba. L’istituto, fra le altre cose, conduce indagini nell’ambito della giustizia penale; fatto che lascia dunque pensare a un attacco volto a distruggere alcune prove. Nell’attacco nessuno è rimasto ferito e per il momento non è arrivata alcuna rivendicazione. “L’ipotesi di un atto terroristico non è confermata in questa fase: è evidente che molte persone potrebbero avere interesse dall’eliminazione di prove”, hanno dichiarato gli inquirenti nel corso di una conferenza stampa.
L’allerta per il Belgio resta molto alto in seguito alla serie di attentati, dei quali il più terribile il 22 marzo scorso quando l’aeroporto e la metropolitana sono divenuti bersagli degli attacchi jihadisti nell’ambito dei quali hanno perso la vita 32 persone. In tempi più recenti alcuni attacchi con arma da taglio hanno destato nuove preoccupazioni.