L’Italia resta fra i primi dieci Paesi al mondo per esportazione di armi. Per la precisione, al nono posto con una quota del 2,3% delle esportazioni globali. Lo rivelano i dati compilati annualmente dal Sipri, l’Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma. Anche se il peso della Penisola nell’impopolare mondo delle armi resta rilevante la quota delle esportazioni tricolore è diminuita del 6,7% fra 2014 e 2018, rispetto al quadriennio precedente (allora l’Italia pesava per il 2,7% delle esportazioni mondiali).
I principali partner commerciali dell’Italia, sempre nel 2014-2018, sono stati, nell’ordine, Turchia (che acquisisce il 15% delle armi esportate dal nostro Paese), Algeria e Israele.
Non stupisce che in cima alla classifica degli esportatori di armi primeggino gli Stati Uniti, che hanno conquistato negli ultimi 4 anni ancor più peso: dal 30 al 36% delle esportazioni totali. Seguono Russia (che fornisce soprattutto India e Cina), e, a notevole distanza, la Francia. Quest’ultima ha incrementato del 43% il proprio peso nelle esportazioni globali, essendo passata nell’ultimo quadriennio da una quota del 5,1 al 6,8%.
I maggiori compratori di armi, invece, si confermano i sauditi, con una quota del 12% rispetto alle importazioni totali. Seguono India (9,5%) ed Egitto (5,1%). (Nel grafico in basso, la “torta” dei maggiori importatori di armi).
L’Italia è il 20esimo importatore di armi nella classifica globale; per il 59% delle armi importate i fornitori sono gli Stati Uniti, seguiti da Germania e Israele.
Uno degli aspetti più eclatanti che emergono dai dati del Sipri è la crescita delle importazioni di armi da parte dei Paesi del Medio Oriente: fra 2014 e 2018 le importazioni sono cresciute dell’87% rispetto al quadriennio precedenti. In particolare, in quest’area dominano gli acquisti dell’Arabia Saudita (33%), seguiti da quelli dell’Egitto (15%), Emirati arabi uniti (11%) e Iraq (11%). Oltre metà (54%) delle armi importate dal Medio Oriente hanno una sola provenienza: Stati Uniti d’America.