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Etf: un mercato in evoluzione. Parla Sagone di Amundi

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Rispondere alle esigenze degli investitori. È questo il segreto di Amundi. Ne parliamo con Vincenzo Sagone, head of Amundi ETF, Indexing & Smart Beta business unit di Amundi Sgr.

Sagone, quali sono i trend che stanno caratterizzando il mercato degli ETF?

“Il mercato degli ETF è in costante crescita sia per numero di asset gestiti che di prodotti presenti sul mercato. In particolare in Europa questi prodotti hanno raggiunto un patrimonio complessivo di oltre 740 miliardi di euro, per un totale di più di 1700 fondi quotati. Dopo una prima fase in cui gli ETF sono stati utilizzati prevalentemente da investitori istituzionali, ora sono sempre più diffusi anche nel mondo della consulenza finanziaria e degli investitori privati.
Notiamo due fenomeni in atto: da una parte, una sofisticazione progressiva dei bisogni degli investitori professionali, che ricercano esposizioni sempre più specifiche, e dall’altra un interesse crescente da parte di distributori e risparmiatori grazie alle caratteristiche di trasparenza ed efficienza nel costo che sono proprie degli ETF”.

Insomma, due facce della stessa medaglia. Cosa si aspettano gli investitori istituzionali?

“Per quanto riguarda l’evoluzione dei bisogni degli investitori istituzionali, faccio riferimento, ad esempio, alla domanda crescente di esposizioni obbligazionarie, una gamma fino a pochi anni fa poco estesa. L’industria degli ETF ha saputo rispondere a tale esigenza con lo sviluppo di una varietà di ETF sul reddito fisso, che hanno semplificato l’accesso ai mercati obbligazionari: pensiamo agli ETF Aggregate, che comprendono un elevato numero di titoli su diversi Paesi, settori, valute, emittenti, altrimenti di difficile accesso. Ma non solo.
Tra le proposte più recenti ci sono ETF per rispondere ad opportunità tattiche o che rispondono a bisogni molto specifici come quelle sui Floating Rate Notes e alle emissioni con rating BBB. Questi prodotti facilitano l’accesso al mercato del reddito fisso: negoziare un ETF è più immediato che acquistare i singoli titoli e allo stesso tempo l’ETF è un buon indicatore della liquidità dei sottostanti in quanto consente di ottenere informazioni sui volumi di transazione e gli spread bid/ask.
Al di là delle peculiarità del mercato obbligazionario gli ETF consentono adesso anche di esporsi a particolari stili di investimento con la categoria degli Smart Beta e Factor Investing o a Megatrend come quello sull’Intelligenza Artificiale che Amundi ha lanciato da poco. Consentono inoltre di soddisfare la domanda crescente di integrare criteri ESG nel portafoglio. Gli emittenti di ETF possono soddisfare questa domanda in diversi modi. Innanzitutto, attraverso la politica di voto societaria, agendo come amministratori responsabili: Amundi include tutti i suoi fondi indicizzati nelle proprie attività di voto e di engagement.
In termini di gamma prodotti: abbiamo eliminato le aziende coinvolte nella produzione di armi controverse da tutti i nostri ETF e fondi indicizzati aperti. Abbiamo poi recentemente ampliato la nostra offerta di ETF che replicano indici SRI sia azionari che obbligazionari, secondo la metodologia SRI di Msci. Infine, siamo in grado di realizzare soluzioni “su misura” per gli investitori istituzionali che hanno particolari vincoli o esigenze”.

Per quanto riguarda invece la distribuzione, gli ETF come possono entrare a far parte dell’offerta?

“I distributori stanno aumentando l’utilizzo di ETF come mattoncini di allocazione, dal momento che si trovano a far fronte ad un contesto di mercato caratterizzato da bassi rendimenti ed hanno quindi la necessità di ridurre il costo dei prodotti offerti. Gli ETF sono particolarmente indicati per la reattività di allocazione che consentono, per l’ampiezza della gamma esistente e per i costi contenuti.
I distributori stanno inoltre gradualmente introducendo soluzioni digitalizzate alla propria offerta e ricercano dei partner a cui delegare servizi di advisory e di esecuzione pur mantenendo il controllo completo della relazione con il cliente finale. La domanda sta quindi evolvendo dal semplice prodotto ad una serie di servizi e di strumenti di animazione.
Come Amundi, grazie alla struttura del nostro Gruppo ed all’esperienza pluriennale nel servire le reti di distribuzione, siamo in grado di fornire tutti questi elementi. Lato prodotti, attraverso la nostra gamma di ETF, caratterizzata da innovazione continua e competitività di costo. Lato Servizio, grazie all’ampia gamma di soluzioni Multi Asset e di Advisory e prodotti Strutturati che siamo in grado di offrire. Siamo quindi in grado di progettare e realizzare, mano nella mano con il distributore, fondi a base di ETF e servizi di advisory quali i portafogli modello o soluzioni di Discretionary managment a seconda delle esigenze specifiche.
Non bisogna inoltre dimenticare una serie di strumenti di animazione, tali da garantire un servizio “chiavi in mano”, quali analisi di mercato periodiche e piattaforme di formazione online per i clienti e i distributori stessi.
Nei prossimi anni, sarà interessante osservare lo sviluppo dei roboadvisor e delle piattaforme online nel nostro Paese, per ora ancora limitato a pochi operatori attivi. Ciò nonostante, secondo alcune ricerche di settore, le prospettive di crescita sono interessanti e addirittura superiori a quelle di altri paesi più avanzati in questo campo, quali ad esempio la Germania. Questo trend apre prospettive interessanti anche per gli ETF, del tutto compatibili con il business model delle piattaforme online per affinità di utilizzo.”

L’utilizzo degli ETF da parte degli investitori privati, complice Mifid 2, sta conoscendo una fase di sviluppo. Ma quali sono i prodotti più adatti per questo nuovo target di clienti?

“Gli investitori privati italiani stanno incominciando ad interessarsi agli ETF soprattutto per i costi contenuti, l’elevata trasparenza e la semplicità di utilizzo che caratterizza questi prodotti. Per aumentare il loro grado di diffusione gli emittenti di ETF devono essere capaci di concepire un’offerta semplice, leggibile ed efficace in termini di costo.  Ad esempio: la gamma Amundi Prime è stata pensata proprio in quest’ottica. Le caratteristiche degli ETF che la compongono sono armonizzate per renderla semplice e facile da identificare. Questa gamma è composta dalle principali esposizioni azionarie e obbligazionarie che costituiscono gli elementi indispensabili per costruire un portafoglio diversificato.  Il tutto ad un costo competitivo: si tratta infatti della gamma più competitiva sul mercato, con tutti gli ETF  che la compongono offerti a spese correnti dello 0,05%”.

L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di giugno del magazine Wall Street Italia