ROMA (WSI) – Ho incontrato la ministra ed era preoccupata per la banca Etruria. A parlare è Giuseppe Vegas, presidente della Consob, nel corso di un’audizione in commissioni banche in merito alla presunte pressioni che l’allora ministro delle riforme del governo Renzi fece al numero uno dell’autorità di vigilanza per il caso della banca aretina in cui il padre, Pier Luigi Boschi, era vicepresidente.
“Maria Elena Boschi espresse un quadro di preoccupazione perché a suo avviso cera la possibilità che Etruria venisse incorporata dalla Popolare di Vicenza e questo era di nocumento per la principale industria di Arezzo che è l’oro”.
L’incontro tra Boschi e Vegas avvenne a Milano nell’aprile del 2014, quando Etruria era alla ricerca di un partner. Dalle opposizioni sono già partite le richieste di dimissioni per l’attuale sottosegretario del governo Gentiloni e la stessa Boschi dal salotto di Lilli Gruber a Ottoemezzo su La7 replica alle accuse di aver mentito quando intervenne in aula nel dibattito per la mozione di sfiducia sul caso Etruria, il 18 dicembre del 2015.
“Nessun favoritismo, nessuna corsia preferenziale (…) Si, ho incontrato Vegas, ci sono stati più incontri e il 29 maggio 2014, in una di quelle occasioni, Vegas mi chiese in modo inusuale di incontrarci a casa sua alle 8 di mattina, e io risposi che ci dovevamo vedere al ministero o in Consob, non a casa sua”.
Duro il confronto con il giornalista Marco Travaglio che sottolinea la pressione che l’allora ministro fece al numero uno della Consob:
“Un ministro che incontra il presidente della Consob, la cui nomina e rinnovo è governativo, nel momento in cui parla e gli sottopone un problema, esercita non soltanto una pressione esplicita e non gli serve tirare fuori una pistola…gli basta essere ministro in carica ..della crisi delle banche parla il ministro delle Finanze … se un ministro che non centra niente con le vicende finanziarie va a parlare con un’Autorithy indipendente al quale non dovrebbe nemmeno avvicinarsi per affrontare temi che riguardino specificatamente questa o quella azienda, men che meno quella in cui suo padre è consigliere di amministrazione e poi vicepresidente e gli esprime preoccupazione per l’incorporazione con la Popolare di Vicenza…questa è un’interferenza…Solo una delle tante altre vicende che dimostrano le entrate a gamba tesa di Boschi che sulla vicenda Etruria per il suo dovere di imparzialità costituzionale non avrebbe dovuto mettere becco (…) Boschi ha mentito e in un Paese serio la sua carriera politica finirebbe oggi”.