ROMA (WSI) – La volatilità sul mercato valutario, e non solo, continua a latitare in conseguenza di una sostanziale assenza di eventi catalizzatori di breve termine in grado di far partire movimenti davvero direzionali. In un contesto in cui gli strappi dei prezzi in violazione ai consolidati livelli statici di supporto e resistenza comunque si verificano in intraday, è difficile da tradurre in operazioni a mercato se vi è infatti assenza di direzionalità o accenno alla stessa. La settimana che si apre sarà però in assoluto la più ricca di sviluppi sul fronte di politica monetaria oltre che di release, e quindi ci attenderemo partenza di tendenze ben definite quantomeno per un’operatività di breve.
Fronte dollaro
Dal momento che si prospetta la prima settimana del mese entrante, e in assenza di altri particolari spunti, è bene riepilogare gli elementi di fondo che ci accompagneranno nell’interpretazione dei dati per quanto concerne questa settimana. In estrema sintesi, la Fed ha proceduto ad un ulteriore taglio di 10 miliardi mensili agli acquisti di titoli, con un programma di Quantitative Easing che ora prevede un ammontare mensile di 55miliardi, ma soprattutto ha comunicato una “qualitative guidance” che di fatto ha eliminato il thresold del 6,5% di disoccupazione come parametro decisivo per implementare misure sui tassi di interesse, in quanto non rappresentativo del vero stato di salute del mercato del lavoro degli Stati Uniti. Ancora, è stata riaffermata la necessità di raggiungere il target del 2% di inflazione prima di agire sulla leva dei tassi.
Altro elemento di grande importanza è stata la comunicazione, probabilmente poco accorta da parte del governatore Yellen, di un orizzonte temporale identificabile in 6 mesi successivi al termine del QE prima di procedere ad eventuali ritocchi dei rates.
Abbiamo però osservato, ed era una reazione davvero difficile da prevedere, come il mercato sia andato a scontare un possibile rialzo dei tassi di interesse, quasi fosse imminente, laddove comunque alcuni membri del Board si siano espressi favorevolmente per l’inizio del 2015. In un contesto tecnico globale nel quale però, come detto in introduzione, non vi è direzionalità, tutti gli acquisti di dollari risalenti a poco meno di due settimane fa sono stati nuovamente ricoperti riportandoci di fatto in una situazione in cui il biglietto verde si trova ancora in una situazione di forte debolezza (non che prima fosse in situazione di forza) contro le major. Se si osserva il benchmark FXCM Dow Jones Dollar Index è facile notare come ci trovassimo sui punti di minimo sulla soglia di 10.550 punti prima della Fed, livelli molto vicini a quelli attuali ai quali siamo tornati dopo aver raggiunto i 10.600 punti nell’immediato post-Fed.
Venerdì vi sarà la pubblicazione del tasso di disoccupazione degli Stati Uniti e dei Non Farm Payrolls, con il primo dei due che, se da un lato ha perso parte del suo valore quantitativo in quanto non rappresenta più un vero e proprio benchmark, dall’altro sarà sempre un sorvegliato speciale in quanto i suoi sviluppi saranno una determinante non più solo per il Tapering (il cui cammino appare abbastanza segnato), ma anche per la politica dei tassi post-QE.
Fronte euro
Era doveroso, in un contesto tuttora dominato dal dollaro americano, chiarire alcune premesse ad esso strettamente attinenti. Questa però sarà anche la settimana dell’euro, in quanto vi sarà la comunicazione da parte della Banca Centrale Europea delle decisioni intraprese in materia di politica monetaria. La pressione verso una qualche tipologia di interventismo da parte di Francoforte continua ad essere alta, ove le recenti pubblicazioni dei vari indicatori economici dell’Eurozona non sono state di certo lusinghiere e laddove si affacciano nuovi pericolosi fantasmi che minacciano il sistema nel suo complesso come quello sul fronte politico. Le elezioni amministrative in Francia hanno attestato la grande affermazione del partito nazionalista ed antieuropeista, ad un mese e mezzo di distanza da quelle famose elezioni europee che rappresentano un vero e proprio macigno sulla schiena dell’euro in quanto è serio il rischio che siano proprio i partiti e i movimenti anti-euro a prevalere alle urne.
Francamente, e lo abbiamo più volte ribadito, sono davvero poche le carte da giocare da parte della BCE che, a dispetto di quanto comunemente si crede, ha fatto anche troppo per quello che il suo anomalo e limitatissimo mandato. E anche le restanti cartucce da sparare, quale un ulteriore riduzione del corridoio dei tassi di interesse piuttosto che una misura in stile LTRO, potrebbero rivelarsi del tutto inefficaci nel medio termine e portare solo a volatilità di breve. Non sono dunque buone le notizie all’orizzonte per la moneta unica che potrebbe dunque vivere una settimana di rafforzamento nei confronti del biglietto verde, laddove l’area di 1,37 ha rappresentato e rappresenta tuttora un forte supporto per la riaccumulazione di posizioni lunghe strutturali in grado di puntare alle già viste aree di massimo.
Questa naturalmente è solo una linea di ragionamento che dovrà trovare elementi di conferma nei prossimi giorni nel momento in cui solo la lettura grafica può fornirci riferimenti di ingresso nei posizionamenti a mercato. Oggi potremo averne una, grazie alla pubblicazione dell’Inflazione dell’Eurozona prevista ancora in calo allo 0,6% rispetto al precedente 0,7%. Attendiamoci quindi potenziale volatilità nel momento in cui il mercato potrebbe scontare il dato in maniera sovrastimanta anche andando a riflettere la vicinanza del meeting BCE.
QUADRO TECNICO
EurUsd: il grafico settimanale ha mostrato la settimana scorsa lo sviluppo di un importante candela ribassista dopo oltre 6 settimane, alla quale se ne è aggiunta un’altra che non apapre però così significativa. Il giornaliero ha dunque mostrato un discreto sviluppo della divergenza regolare bearish tra prezzo ed oscillatore stocastico con contestuale superamento della trendline di supporto e della media mobile esponenziale a 21 periodi che seguivamo ormai da giorni. Il contesto però resta ancora rialzista data anche la forte valenza dell’area di supporto tra 1,37 e 1,3740 e che sotto vede ancora il cruciale 1,3640. Venendo a contesti intraday riaffermiamo la valenza di area 1,3780 come punto di resistenza e 1,3740 come livello intermedio. Proprio da qui potranno ripartire gli acquisti in grado di riprendere proprio 1,3780 e consentire eventuali strappi fino a 1,3810 prima di guardare ad area 1,3845. Se si tornasse nuovamente sotto 1,3740, si rivisiterebbero verosimilmente i minimi della settimana scorsa.
UsdJpy: essendo lunedì vale la pena anche in questo caso gettare uno sguardo al grafico settimanale, che però anche questa volta non fornisce indicazioni particolarmente significative se non l’importanza dell’area di supporto a 101,30 e quella di resistenza a 103,45. Il grafico giornaliero stesso non è particolarmente significativo se non nell’evidenziare la sostanziale lateralità del cambio che ormai perdura da alcune settimane. Il breve ci ha invece mostrato finalmente un importante strappo dei prezzi in grado di uscire dal range di pochi pips per riprendere area 102,80 che ora può fare da supporto per nuovi allunghi proprio verso 103,40. Il grafico orario ci mostra come possa essere proprio la media mobile esponenziale a 21 periodi a poter rappresentare un buon test per la ripartenza del prezzo, laddove eventuali violazioni al ribasso invece lo ricondurrebbero a 102,60 e nuovamente intrappolato tra 102,35 e 102.
EurJpy: la candela settimanale ci mostra qui di fatto una candela interpretabile, anche se con riserva, in senso rialzista. Il giornaliero difatti evidenzia una long white che fa da outside rispetto a diverse candele precedenti e che quindi potrebbe essere un buon riferimento per nuovi possibili posizionamenti al rialzo. La lunga congestione che ci ha accompagnato per giorni è stata violata al ribasso sotto 140,50 fino a 140 da dove sono partiti fortissimi acquisti fino alla parte alta del range. La base ora è rappresentata da 141,30 che nel breve è un supporto in grado di risostenere la salita che si pone 142 come target ideale e 142,60 come livello successivo. Stop&reverse sotto 142,20 avrebbe come livello obiettivo 140,85 e 140,45.
GbpUsd: dopo la long black di settimana scorsa sul settimanale del cable, vi è stato il perfetto rimbalzo in area 1,6460 (area media 21) e una long white che è indubbiamente un buon segnale bullish. Tutte positive infatti le sedute giornaliere fino alla ripresa di area 1,6650 per quelle che possono essere a tutti gli effetti potenziali estensioni verso 1,6720 come sviluppo multiday. I livelli di supporto vanno da 1,66 a 1,6630, entrami punti di ripresa verso la rottura dei massimi di chiusura di venerdì per obiettivi in primo luogo a 1,6685. Buono in questo senso il grafico orario con l’ottima media mobile esponenziale a 21 periodi come punto di ritracciamento e ripartenza dal prezzo. Sotto 1,6630 sono implementabili ingressi aggressivi verso 1,66 e ancora a 1,6570.
AudUsd: confermata dunque la view moderatamente rialzista sul cambio paventata lunedì scorso , come suggerito già da tempo dal settimanale su indicazione ciclica e sul giornaliero con l’ottima regolarità dei minimi crescenti e i conseguenti crossover di medie. Proprio la media 21 è significativa sul grafico a 4 ore come possibile punto per ripartenze long verso i massimi in area 0,93. Cedimenti sotto questa invece farebbero tornare di attualità area 0,9170. Da seguire infatti la divergenza regolare rialzista tra prezzo e oscillatore stocastico verso 0,9245, 0,92,70 e appunto 0,93.
Ger30 (Dax): le indicazioni evinte lo scorso lunedì del grafico weekly in ottica rialzista hanno trovato discrete conferme questa settimana. Si parlava inoltre del giornaliero in ottica di arresto della potente discesa sulla media mobile esponenziale a 200 periodi, dei volumi altissimi che suggerivano accumulazione e ripartenza e dello stocastico in ipervenduto e ciclicamente orientato a girarsi. Diventa ora lecito aspettarsi il ritorno sulle aree di massimo con target vicino a 9.700 punti dopo le buone conferme di supporto a 9.565. Quest’area ha in 9.530 il suo limite inferiore che, se violato, ci riporterebbe a visitare 9.470 in primo luogo.
XauUsd (Oro): altra importante candela discesista sul grafico settimanale con l’orientamento ribassista dello stocastico su questo time frame. Sul giornaliero confermate invece le indicazioni di bearish engulfing e divergenza regolare ribassista che hanno accompagnato l’importante discesa della quotazione. Discesa che ora è però vicina ad un punto piuttosto importante laddove proprio l’area 1.285/95 potrebbe far ripartire i prezzi da seguire sul 4 ore al superamento della media 21 a 1.300, per riprese di 1.308 e 1.320.
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