L’euro ha portato enormi benefici alla Germania e ai Paesi Bassi, mentre per gli altri paesi membri ha rappresentato un serio freno alla crescita economica e alla ricchezza della popolazione.
È quanto emerge da uno studio condotto dal Center for European Politics, firmato da Alessandro Gasparotti e Matthias Kullas, che fa il punto dei primi vent’anni trascorsi dal lancio della moneta unica.
La ricerca, che tratta esclusivamente dell’impatto puramente economico dell’euro, mostra come i Paesi membri che hanno promosso in questi anni l’ortodossia di bilancio, e hanno criticato il salvataggio dei Paesi più indebitati, siano stati i maggiori beneficiari della valuta unica. Il CEP è dichiaratamente euroscettico e all’economista Michele Boldrin non va giù che venga spacciato come uno ‘studio’ attendibile (vedi tweet più sotto).
Nell’esamina si cita il caso della Germania: grazie all’euro dal 1999 al 2017 Berlino ha guadagnato complessivamente 1.900 miliardi di euro in termini di ricchezza, detto in altri termini 23mila per ogni cittadino. Bene anche i Paesi Bassi, che hanno visto la prosperità del loro popolo aumentare di 346 miliardi di euro, pari circa a 21mila euro per ogni cittadino residente.
Tutt’altra musica per gli italiani e i francesi, con i primi che hanno subito le maggiori perdite. Il saldo negativo è rispettivamente di 74.000 euro di 56.000 euro. In termini di ricchezza, l’Italia ha perso 4.300 miliardi di euro, mentre la Germania ha guadagnato 1.900 miliardi di euro.
Seriamente, qualcuno potrebbe metterci in contatto con i due autori? Non riesco a crederci che si possano far circolare cose del genere spacciandole come "studi". Ho capito essere "euroscettici" (CEP si definisce tale ed e' finanziato per fare propaganda) ma ci sono dei limiti! https://t.co/W7kZNfgxqj
— Michele Boldrin (@micheleboldrin) February 25, 2019