BRUXELLES (WSI) – L’Italia è l’unico paese dell’eurozona in cui è calato il consenso alla moneta unica. A rivelarlo il sondaggio Eurobarometro Flash, eseguito tra il 12 e il 14 ottobre scorso.
Il sostegno dei cittadini del Vecchio Continente all’euro è aumentato del 61% rispetto al 57% dell’anno scorso. Una percentuale molto alta quindi di cittadini Ue che ritiene la moneta unica una buona cosa per il proprio paese, registrando così il livello più alto di consenso all’euro mai registrato dal 2002.
E se il 71% dei cittadini europei si ritiene pro la moneta unica, l’Italia risulta l’unico paese in cui il consenso all’euro è inferiore al 50%. Il 49% degli intervistati infatti sostiene che l’euro sia una buona cosa per il paese (l’anno scorso era il 43%), mentre il 41% pensa si tratta di una cosa negativa (l’anno scorso era il 47%).
E negli altri paesi dell’eurozona? Il sostegno più alto all’euro si registra in Lussemburgo dove il 79% dei sondati ritiene l’euro una cosa buona. A seguire Irlanda (75%). In aumento la percezione positiva della moneta unica anche in quesii paesi soggetti alle misure di austerity dell’Ue come il Portogallo dove il 61% ha parlato di cosa buona, la Spagna (64% di cittadini favorevoli all’euro, in aumento del 6%) e anche in Grecia dove si registra un +8% di cittadini di Atene che ritiene cosa buona l’euro, per un totale del 65%. Stabile il consenso in Lettonia dove il 55% dei lituani è a favore della moneta unica.
Tra gli altri dati emersi dal sondaggio Eurobarometro, il 78% dei cittadini della zona euro ritiene che occorrano riforme significative per migliorare l’economia, mentre il 77% pensa che gli Stati devono risparmiare maggiormente onde permettere alle finanze pubbliche di fronteggiare l’invecchiamento della popolazione.
Per il 71% inoltre le riforme devono essere coordinate a livello europeo, così il 70% ritiene che le politiche economiche nel loro complesso debbano essere coordinate. Infine un terzo degli intervistati ritiene che ci siano troppe monete di diverso valore attualmente e per l’89% la moneta da 1 centesimo dovrebbe sparire, l’83% invece per l’abolizione di quella da due centesimi e il 59% abolirebbe entrambe.