FRANCOFORTE (WSI) – L’euro continua a guadagnare terreno sul dollaro americano e rappresenta oggi il pericolo principale per l’eurozona. Il mercato valutario si mostra così particolarmente sensibile alle parole del numero uno della Bce, Mario Draghi, tanto che gli operatori sono sulle spine in attesa di vedere se il presidente della banca centrale farà qualche riferimento alla recente forza dell’euro.
A scriverlo il Financial Times secondo cui se da una parte è del tutto scontato un rinvio dell’annuncio del tapering, gli operatori terranno tutti i fari puntati su ogni possibile riferimento preoccupato riguardo alla crescita dell’euro.
“La crescita dell’euro rischia di minacciare la competitività degli esportatori dell’Eurozona e porre pressioni al ribasso sull‘inflazione”.
L’euro forte ha allontanato gli investitori dai titoli delle Borse europee che invece sono considerati più convenienti in termini di prezzo rispetto ai concorrenti di altri paesi. Secondo gli analisti un eventuale cenno di Draghi al super euro potrebbe frenare la scalata della moneta unica anche se, sottolineano, lo stesso presidente della banca centrale non farà alcun annuncio sul futuro del programma di quantitative easing di Francoforte. Bisognerà attendere ottobre infatti per avere indicazioni sul QE, mentre a gennaio 2018 prenderà l’avvio il tapering, con un percorso che dovrebbe verificarsi nell’arco di 9 mesi. Atteso invece per il quarto trimestre del 2018, o anche in un momento successivo, il primo rialzo dei tassi di riferimento.