NEW YORK (WSI) – L’euro, che ha iniziato a perdere terreno con intensità a maggio, potrebbe essere giunto a un punto di svolta.
A giudicare da tre grafici ben precisi, il periodo di debolezza sta infatti volgendo al termine, osserva l’analista J.C. Parets di All Star Charts.
Dopo il crollo del 2014 i prezzi hanno disegnato una fase ribassista parallela a quella degi anni precedenti, andando a ritroso fino al 2007 (vedi grafico a fianco).
Questo trend particolare da solo non vuol dire che la moneta unica è destinata a rimbalzare per forza. Ma in molti ci stanno credendo. Secondo le ultime rivelazioni di mercato, sempre più player di mercato sono lunghi sull’euro. Non si vedevano tante posizioni rialziste da anni.
A convincere gli investitori più importanti sono una serie di fattori tecnici. C’entra anche la serie di Fibonacci. Quando a marzo l’euro è sceso anche sotto la soglia di 1,05 dollari, si è poi ripreso in fretta nei due mesi successivi. I prezzi ora hanno trovato una importante aerea di suporto in area 1,08, che rappresenta esattamente l’estensione del 161,8% di Fibonacci del rally più recente vissuto dal cambio euro dollaro dopo il periodo estramemete ribassista dell’estate del 2012.
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Il morale di mercato è a livelli estremamente pessimisti. Ma shortare l’euro ora non è la migliore delle idee. Guardando proprio ai grafici a breve termine, si scoprono diversi livelli di supporto solidi.
Qui sotto è riportato il grafico a candela giornaliero dell’euro dollaro con una media mobile a 200 giorni, che viene utilizzata dagli analisti tecnici come strumento per riconoscere i trend, e l’indice di roza relativa a 14 giorni (RSI), che viene invece usato per riconoscere il momentum.
Se il momentum riesce ad allontanarsi dalle condizioni di ipervenduto, fattore indispensabile per essere ottimisti, la moneta unica potrebbe avviare una fase di ripresa decisa.
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A breve termine i prezzi stanno già recuperando terrendo, seguendo la linea vista nel grafico a sinistra che risale fino al 2007. Un nuovo supporto in area 1,08 dall’estensione di Fibonacci dai minimi del 2012 fa ben sperare.
L’unico vero problema è che l’euro scambia ancora su livelli che sono ancora di molto sotto la media a 200 giorni. Le pressioni in questo frangente raccomandano di mantenere un approccio improntato alla cautela. La pazienza è l’arma migliore in questo momento.
Ci vorrà del tempo prima che i prezzi si portino sopra la media mobile a 200 giorni, ma quando avverrà lo scenario sarà molto positivo. Se invece l’euro dovesse bucare il livello di 1,08 e se l’RSI dovesse condizioni di ipervenduto, allora per l’euro sarebbero guai.
(DaC)